Napoli, De Laurentiis: Anche Milan e Juve scelsero tecnici dalla B

Reina, Valdifiori e poi? Il Napoli ridisegna la squadra daccapo o quasi, tra lo scetticismo di parte della tifoseria, spaventata sia dai possibili addii di Higuain, Mertens, Insigne, Albiol e dello zoccolo duro fedele a Benitez sia dal curriculum del tecnico Sarri e del ds Giuntoli. Il Napoli made in provincia per ora non infiamma le folle ma il presidente De Laurentiis prova a rassicurare tutti. Parlando alla radio ufficiale, Radio Kiss Kiss, il patron azzurro ufficializza Reina (“domani farà le visite mediche Se sarà idoneo sarà il secondo tassello”), dà il benvenuto a Valdifiori (“ho visto Valdifiori e ho pensato che era il giocatore giusto per noi") ma soprattutto prova a gettare ottimismo su una piazza che tende al depresso andante. Bisognerebbe spiegare come si può passare in pochi giorni dall’idea di continuare il processo dell’internazionalizzazione alla scelta di un Napoli made in Italy e soprattutto made in Empoli e lui ci prova: "Un Napoli italiano? Mi piace molto, nella vita è bello cambiare in base alle proprie esperienze. In questo modo avrò modo di capire cosa funziona meglio o peggio”. Anche sulla scelta di Sarri la risposta è poco convincente: “Il progetto con lui è nato dal fatto che io ho sempre chiesto a me stesso perché giochiamo senza un regista. Poi ho visto Valdifiori e ho pensato che era il giocatore giusto per noi. Se Pirlo ha giocato fino alla sua età mi auguro che anche Valdifiori possa giocare a lungo con noi. Poi Sarri sta valutando le ultime 60 partite del Napoli per studiare la squadra. Sta dimostrando di essere quello che credevo che fosse: è un uomo attaccato al lavoro. Anche altre squadre come Milan e Juve hanno utilizzato allenatori che venivano da serie inferiori, noi abbiamo il vantaggio che Sarri ha fatto un ottimo anno di A, a detta di molti l’Empoli ha giocato il miglior calcio dopo Juve e Lazio". CASO STADIO - Un tema che sta molto a cuore a De Laurentiis è quello relativo allo stadio e alla lite col Comune che ha autorizzato i concerti estivi di Vasco Rossi e Jovanotti: “Ho un grande rispetto per Vasco Rossi e Jovanotti, per carità, ma ci sono location idonee ed altre no: lo stadio San Paolo per me serve a fare calcio, potevo farli anche io ma ho sempre evitato. Perché non se ne vanno a Piazza del Plebiscito per i concerti? Ricordo che Cavani si lamentava del manto erboso, io l’ho rifatto varie volte e alla fine il nostro manutentore ha fatto con gli agronomi un lavoro eccelso, tanto che in Lega è stato definito il miglior campo italiano. Io da 5 mesi sto trattando col Comune ma saremo costretti a chiedere di giocare in trasferta la prima giornata di campionato e a non organizzare amichevoli di lusso a Fuorigrotta, siamo bloccati, abbiamo questa spada di Damocle. Mi chiedo se valga la pena presentare il progetto per il nuovo stadio o aspettare il 2016 e un nuovo sindaco, facendo così si è sciatti nella conduzione della città, non se ne hanno a cuore le sorti”. Stefano Grandi