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Napoli in crisi: Benitez si sente incompreso, rischio fallimento

16/03/2015 15:31

Napoli in crisi: Benitez si sente incompreso, rischio fallimento |  Sport e Vai
Tre sconfitte di fila in trasferta in campionato, quattro punti nelle ultime 5 gare, nove punti in meno rispetto alla classifica dello scorso anno (dove il Napoli era partito in Champions per poi ritrovarsi in Europa League). I conti non tornano in casa-Napoli e il 2-0 subìto al Bentegodi con il Verona riporta Benitez sotto il fuoco della critica. La sua creatura camaleontica è capace di passare da prestazioni super a prove scialbe nel giro di pochi giorni troppe volte: la rincorsa al secondo posto, che sembrava possibile vista la pareggite continua della Roma, deve far posto al timore di perdere anche la terza piazza utile per la Champions e la piazza rumoreggia. La lista dei punti persi per strada è iniziata alla seconda giornata (sconfitta interna con il Chievo) e non ha mai smesso di aggiornarsi ma gli ultimi crolli con Palermo, Torino e Verona – che proprio squadroni di prima fascia non sono –impongono riflessioni importanti. Per non arrivare svuotati dal punto di vista fisico e mentale, considerato che il Napoli è in corsa su tre fronti, come solo Juve e Fiorentina al momento – Benitez ha accentuato quel turnover già da sempre suo marchio di fabbrica. Mai la stessa formazione due volte di fila, nessuna gerarchia e nessun intoccabile. LA LEGGE DEL TURNOVER - Anche Higuain, che sembrava l’unico titolarissimo del gruppo, ha dovuto accettare la legge dello spagnolo ed è finito in panchina ieri al Bentegodi nonostante uno stato di forma straordinario (un gol all’Inter domenica scorsa, tre alla Dinamo Mosca giovedì). Scelta criticata da tutti, ancor prima di vedere il risultato finale. Ma la verità è che il Napoli del primo tempo col Verona con o senza Higuain avrebbe fatto egualmente figuracce: è stato sbagliato l’approccio da parte di tutti e l’unica (vera) spiegazione che ha saputo dare Benitez è stata: “Dopo tre partite ad alti livelli non siamo in grado di ripeterci alla quarta. Non abbiamo la maturità per fare 4 partite intense di fila”. Il tecnico spagnolo da tempo sta ingoiando bocconi amari con la critica, non ritiene che il suo lavoro di questi due anni sia apprezzato a sufficienza ma ora comincia a sentirsi incompreso anche da parte della squadra. Troppe volte il Napoli è stato sul punto di poter spiccare il salto in alto in campionato ed ha tradito nel momento decisivo. Era successo a Palermo e a Torino, si è ripetuto a Verona e Benitez ora non si fida più. LA RABBIA DI RAFA - E’ furioso perché, a prescindere dal suo futuro che quasi sicuramente sarà lontano da Napoli, non vede la crescita del gruppo in costante trend positivo. Quando pensa di aver finalmente trovato la formula vincente - senza mai peraltro fare retromarcia sulle sue idee, dalla tattica alla gestione della rosa - ecco che i risultati gli spingono il Napoli indietro. Ed il rischio di ritrovarsi con zero tituli a fine stagione esiste. Così come l’esatto contrario: il Napoli ha la possibilità, calendario alla mano, di arrivare nuovamente in finale di coppa Italia (ospiterà la Lazio al San Paolo dopo l’1-1 dell’andata e gli basta lo 0-0), può sbaragliare la concorrenza delle due romane (con cui deve giocare ancora gli scontri diretti), e può far strada in Europa League (i quarti sono a un passo, il Napoli nella sua storia solo due volte è riuscito a fare meglio nelle coppe). Tra i due estremi c’è un vuoto nel quale si galleggia ora, in attesa del mese della verità che da giovedì 19 marzo (ritorno ottavi a Mosca) a giovedì 23 aprile (potenziale ritorno dei quarti di Europa League) potrebbe disegnare scenari nuovi su un Napoli mai così inquieto come oggi. Stefano Grandi  

Tags: lazio napoli benitez verona europa league higuain

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