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Napoli, Benitez corregge Ausilio: Quando ero all’Inter mi dava ragione

16/02/2014 18:00

Napoli, Benitez corregge Ausilio: Quando ero all’Inter mi dava ragione |  Sport e Vai

Le punzecchiature fatte da Benitez all’Inter, che non lo aveva accontentato in niente sul mercato nella sua prima avventura italiana, hanno ingenerato un botta e risposta vivace in questi giorni tra il tecnico del Napoli e la società nerazzurra. Ieri si era sentito in dovere di intervenire Ausilio, fresco di promozione a dg da parte di Thohir, che aveva bacchettato l’allenatore spagnolo: ''Un po' annoia, anche perché i concetti vengono ripetuti con una certa frequenza. Rafa sa benissimo che, in quella stagione, anche grazie a lui abbiamo vinto due coppe e siamo arrivati secondi, oltre ai quarti di Champions. E' inutile tornare su queste cose qui, spero che con le parole di ieri si sia chiusa definitivamente. Sono sicuro che ci metterebbe la firma per rifare lo stesso a Napoli. Speriamo quindi che quelle di ieri siano state le ultime". Oggi è toccato a Benitez rispondere: “Nell'intervista rilasciata in Spagna ho parlato di questo argomento per una domanda di un giornalista spagnolo, ho detto le stesse cose che dico in Italia. Se Ausilio a suo tempo mi dava ragione e ora no è perché lavora all'Inter e deve fare il suo dovere ma va bene così”. Va bene anche al Napoli che contro il Sassuolo ha centrato il terzo successo in otto giorni: 8 gol fatti e uno solo subito. Qualcosa sta cambiando: “Gli errori difensivi nel secondo tempo? Se parliamo di una squadra che gioca con quest'intensità nonostante due partite a settimana, non posso che non essere soddisfatto. Che poi si può sempre migliorare, l'ho sempre detto. Ogni partita è diversa dalle altre, di fronte c'era un Sassuolo che ha cambiato tanto e ha esperienza. Abbiamo giocato bene dall'inizio alla fine. Questa settimana la squadra ha giocato con molta intensità, se giochiamo così facciamo gol perché in attacco abbiamo tante qualità. La chiave per migliorare in fase passiva devono essere Albiol e Fernandez, entrambi devono parlare con i centrocampisti e gli esterni bassi per cercare fare una squadra corta e stretta così da migliorare in fase difensiva. Abbiamo attaccato più per la sinistra perché Berardi è un giocatore offensivo e ci ha dato più spazio per spingere lì”.

IL TURNOVER. Le tante assenze non si sono sentite in campo: "Oggi senza Reina, Callejon, Jorginho e Inler abbiamo visto altri giocatori che hanno disputato una grande partita. Questo vuole dire che la rosa cresce e tutti sanno quello che devono fare. Abbiamo cambiato giocatori, ma il livello di intensità è rimasto molto alto. Non ho paura di un calo fisico della squadra. La nostra è una squadra che può fare tutto, stiamo trovando il giusto equilibrio. La maglia gialla portafortuna? E' difficile cambiare adesso, vediamo...". Ora c’è l’Europa League, facile ipotizzare un ampio turnover: "Il campionato è l'obiettivo principale perché ti può garantire qualcosa per il prossimo anno. Se posso cambiare giocatori a livelli così alti ci possiamo provare anche nelle altre competizioni. Non sono pentito per l’esclusione dalla lista Uefa di Jorginho. Avevamo bisogno almeno di due terzini e il terzo posto serviva per un difensore centrale. E' un peccato non poter vedere Jorginho visto che sta giocando bene, ma oggi abbiamo visto anche Henrique". Scartata l’idea di cambiare modulo: "I dati fisici che abbiamo sono spettacolari. Con Milan e Roma abbiamo corso tanto. Il modulo la squadra lo capisce sempre meglio gara dopo gara, questa è la strada giusta. La rosa è forte e cambiare in corsa quando la strada è buona non serve".

Stefano Grandi

 


Tags: inter napoli inler sassuolo benitez Ausilio Jorginho callejon henrique

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