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Napoli: Aspettando Higuain, Benitez vara il turnover vincente

06/10/2014 11:11

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Più che uno spagnolo sembra il cinese sulla riva del fiume Rafa Benitez. Messi da parte sorrisi ammiccanti e buonismo il tecnico del Napoli sta raddrizzando la barca che aveva perso la rotta con la pazienza e il lavoro. Niente più sorrisi alle telecamere, anzi, quando si può battute salaci e sarcastiche, come quando ha risposto indirettamente a Zeman che gli consigliava di far giocare più avanti Insigne come faceva a Pescara (“in serie B è diverso, questa è la serie A o no?”) e dopo la terza vittoria di fila, al San Paolo contro il Torino, ecco che il Napoli rivede se non le stelle quantomeno la luce di una classifica diversa. Il bilancio (10 punti in sei gare) è ancora insufficiente, così come il distacco dalle prime (-8 dalla Juve, -5 dalla Roma) ma la squadra cresce. Non è ancora un Napoli spettacolare, ma per uscire dal tunnel c’era bisogno di mettersi la tuta da operai: meno tiki-taka e più sostanza. La dimostrazione sta nell’essere riusciti a rimontare dopo lo svantaggio iniziale firmato da core ‘ngrato Quagliarella: uno dei limiti degli azzurri nella gestione-Benitez era proprio la scarsa capacità di saper reagire dopo i gol presi. L’uno-due di Insigne e Callejon ha regalato tre punti pesanti e dato nuove certezze. Quel turnover massiccio che Benitez ha imposto dall’inizio dell’anno sta dando risposte positive. La squadra ora non perde più fiducia ed anzi si ritrova con elementi in più da poter schierare.

TURNOVER VINCENTE - Anche ieri sette/undicesimi cambiati rispetto all’ultima formazione. Anche ieri novità inattese (Michu trequartista al posto dell’influenzato Hamsik, anche Mesto – che sembrava scomparso dai radar – è entrato nella ripresa) e reparti rinnovati. E anche ieri tre punti. Don Rafaè alterna le sue pedine e il prodotto non cambia. Questo Napoli una sua identità ce l’ha a prescindere da chi gioca e se anche Callejon, tra i più abulici a inizio stagione, riprende a segnare come l’anno scorso (quarto centro per lo spagnolo ex Real) vuol dire che è stata ripresa la strada giusta. Chi manca all’appello è Higuain: l’argentino ha segnato quest’anno solo nei preliminari di Champions e in Europa League. In campionato è ancora a secco ed è un record negativo per lui dopo sei giornate. Contro il Toro si è divorato un paio di gol fatti ma nessuno dubita che presto anche il Pipita farà la sua parte. Dell’importanza del turnover si è detto sempre più convinto Benitez: “La rosa cresce, se cambi 5 giocatori e vinci significa che la rosa è ancora più forte sia di testa che di gambe. Per arrivare al traguardo per vincere qualcosa è gestire la rosa, soprattutto se non è la più forte. Quando si vince siamo più forti, quando si perde invece è colpa dell'allenatore. Ho visto cuore, cervello, senza fretta e senza pause contro una squadra tosta come il Torino. Mi è piaciuta la reazione della squadra e dei tifosi al fianco dei ragazzi. Ogni partita il loro portiere è il migliore e questo mi piace". L’ultimo aspetto positivo è il ritorno al gol di Lorenzo Insigne, al primo centro stagionale.

LORENZINHO E’ TORNATO - Le sue “lacrime napulitane” dopo la rete di testa al Torino hanno il sapore dello sfogo liberatorio e forse della fine di un incubo dopo mesi di fischi e critiche. Serviva a lui e al Napoli questo gol, ora che si è tolto un peso potrà essere in discesa quel cammino che s’era fatto d’improvviso arduo e tortuoso. Ha perso la Nazionale, aveva smarrito la fiducia, aveva ingaggiato un “duello” personale con i fischi che piovevano dalle curve ma ora Lorenzo Insigne può tornare a volare. E con lui un Napoli giunto al terzo successo di fila in sette giorni, dopo le vittorie con Sassuolo e Bratislava.

Stefano Grandi


Tags: napoli benitez turnover insigne higuain callejon

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