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Napoli, allarme rosso dopo il ko col Parma, a Dortmund sfida-verità

24/11/2013 12:55

Napoli, allarme rosso dopo il ko col Parma, a Dortmund sfida-verità |  Sport e Vai

Il fendente lento ma preciso di Cassano, che ha regalato tre punti al Parma, è la spada che ha trafitto il cuore del Napoli lasciandolo smarrito e irrisolto. La seconda sconfitta di fila in campionato restituisce punti interrogativi e dubbi di fondo su una squadra che non ha ancora trovato la sua dimensione e che rischia di affogare ancor prima di aver imparato ad usare il salvagente. Il progetto Benitez subisce il primo vero stop dopo un avvio di stagione interessante ed alla vigilia della decisiva gara di Champions di martedì a Dortmund con il Borussia la piazza è un po’ sconcertata. Se le sconfitte con le grandi, Arsenal, Roma e Juventus, erano arrivate tutte in trasferta e avevano fatto lampeggiare la spia, il ko interno contro l’ex di turno Donadoni ha fatto scattare l’allarme rosso. Non è solo il mercato lacunoso, che a gennaio porterà agli annunciati nuovi investimenti, il problema di questo Napoli. Equivoci tattici e condizione atletica si stanno rivelando infezioni crescenti e non semplici raffreddori. Accusato di integralismo tattico, Benitez non ha mai modificato l’impostazione con cui ha fatto nascere e vuol far crescere la sua creatura: mai cambiato il 4-2-3-1 e se a volte può essere segno di coraggio ci sono casi in cui il rischio è quello di passare per autolesionisti. Perennemente in superiorità numerica a centrocampo il Parma si è visto consegnare la partita da un Napoli poco convinto, molle sulle gambe e dalle idee annebbiate. Non sono gli errori dei singoli – anche se colpiscono i passi indietro di Inler, del rientrante Britos e dell’evanescente Insigne – ad aver condannato gli azzurri ma la difettosa personalità e la cocciutaggine ad insistere su un gioco senza sbocchi. Isolato Higuain, poco fortunato nelle poche occasioni in cui ha avuto la possibilità di far male, fumoso Callejon, che conferma di attraversare un mini-periodo di appannamento, fuori giri Pandev per il Napoli il miraggio è stato arrivare a tirare in porta.

IL LIMITE. Quello che in passato sembrava il punto di forza della squadra, ovvero l’enorme potenziale offensivo e la facilità di andare al tiro, come un boomerang si è trasformato in un limite. E se la difesa accusa ancora qualche battuta a vuoto qua e là ecco che anche un Parma ordinato ma sicuramente inferiore sulla carta può venire a far man bassa al San Paolo. Martedì a Dortmund il Napoli si troverà già di fronte a un bivio decisivo: con un pareggio passerebbe agli ottavi di Champions e riacquisterebbe fiducia, con una sconfitta non solo comprometterebbe seriamente le possibilità di qualificazione (il pericolo di essere “retrocessi” in Europa League anche vincendo l’ultima gara con l’Arsenal è elevatissimo in virtù della differenza reti nella classifica avulsa) ma rischierebbe di cadere in depressione e di mettere in discussione tutto il lavoro fatto finora. Fare risultato in quello stadio che consacrò l’Italia di Lippi ai Mondiali tedeschi nella storica semifinale contro la Germania nel 2006 avrebbe il sapore della resurrezione. Il confine tra stagione buona e fallimentare è sottile: questo Napoli non ha l’obbligo di vincere lo scudetto ma di arrivare tra le prime tre sì, rimettersi in carreggiata è doveroso e tocca a Benitez trovare correttivi immediati per evitare che la squadra scivoli in una preoccupante involuzione.

Stefano Grandi


Tags: cassano lippi parma benitez champions pandev higuain dortmund

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