Napoli, agente Hamsik: Non so perché gioca poco, sul futuro vedremo

Fino ad alcuni mesi fa nessuno avrebbe osato mettere in discussione il futuro di Hamsik a Napoli. Il capitano azzurro aveva sempre dichiarato amore eterno alla città e alla maglia, rifiutando in passato anche offerte prestigiose ma qualcosa potrebbe essere cambiato di recente. Lo si intuisce dalle parole del suo procuratore Juraj Venglos che, intervenuto a Radio Crc, tra le righe esplicita qualche malumore per le tante panchine del suo assistito: “Non so perché Hamsik venga spesso sostituito, devo dire che l’ho visto giocare con la Nazionale e mi è piaciuto. Ripeto, non so perché Benitez lo sostituisca, ma l’importante è giocare. Anche se poi c’è da dire anche che serve giocare per avere la giusta forma fisica e non so spiegarmi perché gioca così poco. Il rapporto tra Hamsik e Benitez? Non so quale sia l’umore del calciatore rispetto a quanto accaduto nelle ultime settimane. Hamsik rispetta tutti gli allenatori, lo ha sempre fatto e non so se il rapporto tra loro sia difficile, ma ricordiamoci sempre che parliamo di un ragazzo estremamente rispettoso”. E’ possibile anche che la permanenza dello slovacco sia legata all’addio (che sembra inevitabile) con il tecnico spagnolo: “Non so, nelle prossime due/tre settimane il futuro del Napoli sarà più chiaro e parleremo della situazione. Anche prima di Napoli-Wolfsburg potrei arrivare a Napoli e magari parlare con De Laurentiis. Il futuro di Marek? A fine stagione ne riparleremo”. Il momento del Napoli però è quantomai difficile: “Non ho visto le ultime partite del Napoli, nell’arco di una stagione può arrivare un momento di calo in cui le cose non girano bene, ma ora sono tornato e mi concentrerò di più sui match degli azzurri. Ritiro punitivo? Non so cosa stia accadendo. Considero il Napoli una buona squadra, ma c’è una differenza profonda tra campionato italiano e coppe europee. L’Europa League è una competizione importante, su cui la squadra può puntare ma non è una stagione che possiamo considerare trionfale”. Stefano Grandi