Mourinho all'attacco: ce l'ha con arbitro e Var di Sassuolo-Roma e con Berardi

Ancora bordate da parte di José Mourinho, stavolta non contro i calciatori della Roma che hanno giocato con superficialità, come dopo il Servette, ma contro arbitri e avversari. È una conferenza stampa infuocata quella dello Special One alla vigilia della sfida sul campo del Sassuolo.

Una perdita di tempo se pensate che possa dire il nome dei giocatori a cui mi riferivo dopo l'Europa League  Più positivo è il rapporto che hai con una persona, più è facile riuscire a dire ciò che si pensa realmente. Il rapporto coi miei è buono, molto buono. E ora pensiamo tutti al Sassuolo, che per diversi motivi è una sfida insidiosa, contro un'ottima squadra, con un buon allenatore e un buon progetto, che può preparare ogni partita per una settimana. Ci hanno messo spesso in difficoltà. Mi preoccupa l'arbitro, sono sincero. Lo abbiamo avuto tre volte come IV Uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una sfida di questo livello. La Roma è a tre punti dal quarto posto, una sfida super importante per noi. Non mi piace neanche il Var (Marcenaro e Di Bello, ndr). E poi c'è Berardi, che è un giocatore fantastico, io lo amo. Ma bisogna avere un po' più di rispetto per gli avversari e per il gioco. Lui destabilizza il gioco, prende tutti in giro, prende rigori, falli, cartellini gialli: lo amo e lo odio, ma se fosse un mio giocatore avrebbe grandi problemi con me. 

Tornando alla Roma, per Mou è necessario alzare l'asticella:

Se vogliamo avere l'ambizione di puntare a qualcosa di più alto, dobbiamo farlo. Questa dimensione della Roma può piacere a qualcuno, a me no. Mi darebbe più adrenalina lottare per salvarmi, che vivere in questo stato di tranquillità, senza alcun tipo di responsabilità. Dobbiamo alzare il tono, avere meno superficialità. Non abbiamo il potenziale per vincere tutte le partite, ma lo abbiamo per lottare per il quarto, quinto posto. Karsdorp? Siamo stati vicini al divorzio dopo il Sassuolo, lo scorso anno. L'empatia, il buon rapporto, ci ha fatto tornare in una situazione positiva. Lui è come gli altri, pregi e debolezze. Non ha giocato l'ultima partita, è fresco e mi aspetto una grande partita da lui. Il mercato? Senza infortuni, la mia è una squadra che può lottare. Ma se manca qualcuno si fa difficile. Senza Smalling è dura. Quest'anno avrà saltato 68 allenamenti. Dobbiamo guardare anche al financial fair play, il rischio è di prendere un giocatore che poi non possa essere impiegato in Europa.