Mondiali / Belgio, Wilmots: Turnover il nostro segreto

Perché portare 23 giocatori se poi in campo ci vanno quasi sempre gli stessi? Marc Wilmots, ct del Belgio, sta andando controcorrente in questi Mondiali e i risultati gli stanno dando ragione. Il suo Belgio cambia pelle e faccia ma non i risultati, che gli hanno consentito di accedere agli ottavi dove troverà gli Usa. “Io ho 23 giocatori, sarei stupido se non li utilizzassi al meglio. Li ho scelti io quindi sono adatti a far parte della Nazionale. Il mio undici iniziale non è mai lo stesso perché l’avversario che abbiamo di fronte non è mai quello della volta precedente”. Una formula che ha dato i suoi frutti sin dalla prima gara contro l’Algeria quando a determinare il successo per 2-1 furono i gol di Fellaini e Mertens, entrambi entrati dalla panchina. La stessa cosa capitò contro la Russia, quando il gol partita lo fece Origi che aveva preso il posto di Lukaku e sempre Origi ha realizzato la rete che ha consentito di chiudere il girone a punteggio pieno grazie al successo sulla Corea del Sud nel finale, con il Belgio in 10: “Molte partite si decidono nel quarto d’ora finale ma non ha senso far entrare qualcuno negli ultimi minuti, perché non avrebbe il tempo di entrare in partita. Far entrare qualcuno con almeno mezzora di gioco davanti, quando gli avversari cominciano a stancarsi, può risultare decisivo con il giocatore che entra che ha tempo per inserirsi nel vivo del gioco”. Stefano Grandi