Milan, Serafini: Ibra non sarà spia nè tagliatore di teste, siete fuori strada

Si sofferma sui tanti problemi del Milan Luca Serafini nel suo editoriale per Milannews. Questi i passaggi principali

Da ottobre, in un solo mese tutto sembra perduto, pur non essendolo affatto. Aleggia ora il totem Ibra sul quale mi pare non molti abbiano le idee chiare: se pensate che torni per fare la spia, per cacciare questo e quello, per aprire il confessionale, ebbene siete fuori strada. Conoscere Ibra vuol dire sapere che accetterà solo un ruolo operativo, di responsabilità, che sia all’interno del club o di RedBird. Insomma una figura di spicco e di riferimento. L’equivoco sul suo ruolo e sulle sue mansioni proseguirà fino a quando non saranno acclarati. 

Una squadra costruita in estate con un esborso di oltre 100 milioni, si è dissolta scomparendo tra infermerie, stampelle e sale operatorie. È una colpa, non è un alibi. Non si spiega questa ecatombe che sta alla base del crollo tra ottobre e novembre, non si spiega cosa debba cambiare, non si spiega come si possa e si debba interrompere una volta per tutte.

Infine, l’allenatore. I risultati del 2023 sono deludenti, gli sprazzi sono stati purtroppo oscurati da dolorose bastonate. Ultimamente il trend è ai minimi termini, i Casciavit hanno posto l’accento su un dato in particolare: nelle ultime 7 partite (5 di campionato e 2 di Champions) il Milan ha realizzato 7 gol subendone 2 nei primi tempi, ne ha segnato 1 subendone 8 nei secondi tempi. Questione atletica o di testa? Di testa, dice Pioli, ma in ogni caso sta a lui affrontare e risolvere la questione.