Milan problema davanti: erano troppi ma poco concreti, sono pochi e senza rincalzi

Gira e rigira il problema principale è sempre là davanti. Come l'anno scorso, anche se in maniera diversa. Un anno fa Gattuso aveva a disposizione tre punte: Kalinic, Andrè Silva e Cutrone ma il Milan segnava col contagocce, quest'anno c'è Higuain ma i primi due sono andati altrove (col portoghese che è diventato capocannoniere in Liga) e se il Pipita sta male (come ora) il problema è grosso. Gattuso aveva minimizzato il tema un mesetto fa, quando le cose ancora non si erano fatte preoccupanti come ora e quando la garanzia-Higuain gli faceva dormire sonni tranquili: "Si può giocare anche col finto nueve, non mi preoccupo – disse - dovevamo fare mercato, c'era il problema del FPP, abbiamo fatto una scelta, certe volte si può giocare anche col finto nueve. Higuain ci fa fare inserimenti ad attaccanti esterni e mezz'ale”. Insomma come a dire: volete che il problema sia il gol? Invece è anche questo perchè i rossoneri sono insieme all'Inter l'unico club di vertice con due soli attaccanti di ruolo (i nerazzurri hanno Icardi e Lautaro ma anche tanti esterni offensivi capaci di segnare) e l'unico che fa fatica ad andare a rete se manca il punto di riferimento centrale. Che succede se Higuain non recupera e se anche Cutrone non è al top? La soluzione del finto nove non convince, non si può pensare che sia la panacea di tutti i mal di gol. Chi ha giocatori in grado di essere eclettici e funzionali (il Napoli con Mertens e Insigne ad esempio) può supplire al centravanti ma non è un discorso che può valere per tutti. Chiaro che occorre il contributo sotto porta di Suso, Bonaventura e gli altri ma presentarsi alla stagione dei tre obiettivi stagionali con il solo Higuain più un giovane valido e promettente ma che deve confermersi come Cutrone è stato probabilmente un azzardo. Che Gattuso rischia di pagar caro.