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Milan-Napoli è anche Montella-Sarri, napoletani diversi

21/01/2017 11:27

Milan-Napoli è anche Montella-Sarri, napoletani diversi |  Sport e Vai

MILAN NAPOLI MONTELLA –

Vincenzo Montella è nato a Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli, ed è uno degli allenatori più giovani della serie A. Maurizio Sarri è nato a Bagnoli, ed è uno dei più anziani. Entrambi hanno fatto fortuna in Toscana, il primo sia da calciatore che da tecnico, il secondo da allenatore con l'exploit all'Empoli ma più diversi non potrebbero essere gli allenatori di Milan e Napoli che stasera si affrontano in una gara spartiacque che deve dire se i rossoneri sono da Champions e se gli azzurri sono tornati davvero grandi. Li dividono esperienze (bomber da Nazionale Montella, che da tecnico è partito direttamente dalla Roma per poi allenare solo squadre di serie A, giocatore dilettante Sarri che ha aspettato lustri prima di sfondare da tecnico), modo di giocare, stile in campo e fuori. Oggi parlerà il campo ma Milan-Napoli si giocherà anche in panchina.

MILAN NAPOLI MONTELLA SARRI – La partita nella partita è iniziata già nelle dichiarazioni della vigilia: ha pizzicato per primo Montella che ha parlato di “fatturato da Champions” per il Napoli che nella coppa dei grandi ci gioca, con evidente ironico riferimento alle sempre più frequenti sottolineature del rivale sul gap economico del Napoli nei confronti delle altre big di A. Sempre Montella ha quasi mandato un avvertimento all'arbitro perchè faccia attenzione alle furbate di Reina: il portiere spagnolo all'andata fece espellere Niang e due settimane fa è stato protagonista del controverso episodio con il doriano Silvestre. Provocazioni verbali, certo, come quel passaggio su Maradona (“speriamo che li abbia distratti”) cui Sarri ha risposto pronto: “Speriamo ci abbia motivati ulteriormente”). All'andata era stato l'allenatore del Napoli, che fu cacciato anzitempo dall'arbitro, a lamentarsi: “Più facile espellere uno in tuta anziché uno in doppiopetto”). Ora Montella e Sarri si affidano ai loro assi ma anche alle proprie intuizioni per vincere uno scontro diretto che dirà molto sul futuro di entrambe le squadre. Stile british quello dell'allenatore rossonero, che ama la battuta ma che mantiene sempre signorilità nelle dichiarazioni, sempre ruspante Sarri che non lesina parolacce e non si fa schermo con la diplomazia ma le differenze tra i due sono anche tattiche. Il modulo apparentemente è lo stesso, il 4-3-3, ma l'interpretazione in campo non è per nulla speculare. Nel Milan sanno avanzare entrambi i terzini, all'occorrenza, nel Napoli solo Ghoulam (oggi assente) è autorizzato a spingere, nel Milan il possesso palla è importante ma non un chiodo fisso, nel Napoli la palla che deve “ballare” è un credo cui Sarri non sa rinunciare. Nel Milan c'è una sola vera punta, Bacca o Lapadula, con i due esterni che tendono ad agire tra le linee ovvero Suso e Bonaventura, nel Napoli solo Callejon è un attaccante a metà, gli altri (in campo e in panchina) sono prime o seconde punte e i movimenti in campo sono totalmente differenti. Montella sa cambiare spartito anche in corsa e legge bene le gare, Sarri forse le prepara anche meglio ma quando c'è da intervenire durante la gara fa fatica a trovare contromisure. Sulla carta il valore tecnico dice che il Napoli è più forte (anche se ha problemi in difesa tra assenti, acciaccati e infortunati), ma sempre sulla carta il Milan ha meno da perdere. Montella e Sarri potrebbero, mai come questa volta, indirizzare l'esito dello scontro da una parte o dall'altra.

Stefano Grandi

 


Tags: milan napoli montella sarri

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