Milan, Montella: Squadra isolata da vicende societarie

La chiusura preventiva con la diagonale più che il closing, il giapponese Honda da seguire nei movimenti più che i cinesi, il campo più che quel che succede nel palazzo e in sede. Montella è categorico, il suo Milan non deve essere distratto dalle vicende societarie con la cessione ormai vicinissima del club. La squadra sta andando al di sopra delle aspettative ed è vietato fare passi falsi. Men che mai lecito scivolare su bucce di banana come potrebbe essere il Palermo di domani. Il tecnico rossonero precisa: "Con i giocatori siamo stati molti chiari, dobbiamo pensare solo al campo. Pensiamo solo ad allenarci". Berlusconi comunque è sempre presente: “Mi chiama e mi fa piacere. Non ricordo dettagli però dà sempre spunti per migliorare la situazione attuale, il suo pensiero è quello di fare consigli e suggerimenti. Mi ha fatto i complimenti e dato qualche consiglio, se lui spende tempo per parlare con l'allenatore vuol dire che è dentro la situazione attuale". Domani mancherà Niang: “Ci manca uno con queste caratteristiche, possiamo alzare Bonaventura, forzare Luiz Adriano, avanzare Mati o spostare uno tra Honda e Suso, sono queste le opzioni. Domani affrontiamo una squadra che ha delle idee, anche se le sta portando avanti con fatica. E se non hai il massimo dell'aggressività rischi di fare una brutta figura. Domani non dobbiamo pensare di sottovalutare questo impegno. Per la storia recente non siamo nelle condizioni di sottovalutarlo". Dopo un passaggio sullavicenda Inter, con le “interrogazioni” ai tecnici in pectore ("Sinceramente non mi interessa, i casting ormai si fanno da diversi anni, Tutte le società prima di prendere un allenatore ne sentono 4-5, non è più una novità") Montella sprona Bacca (“Non credo che in casa bisogna giocare in un modo e in trasferta in un altro. Bacca deve fare quello che sa fare meglio e noi dobbiamo metterlo nelle condizioni di farlo. Forse lui deve fare qualcosina in più") e gonfia il petto per la politica dei giovani: "Per farli giocare devi avere giovani forti, perchè in Italia si chiedono subito i risultati, noi ne abbiamo forti e hanno dimostrato di poter giocare in questa squadra”.

Stefano Grandi