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Milan, Montella: Il Chievo è una piccola Juventus

15/10/2016 12:39

Milan, Montella: Il Chievo è una piccola Juventus |  Sport e Vai

MILAN MONTELLA CHIEVO -

Un allenamento inedito con partitella di rugby ("I campi erano bagnatissimi quindi non c'era modo migliore di scaldarsi con qualche placcaggio che scivolata. La base c'è, i ragazzi si sono divertiti. Alcuni non consocevano le regole, altri come Niang le spiegavano addirittura agli altri") e la massima concentrazione per l'avversario di domani. C'è Milan-Chievo e Montella non vuole cali di attenzione, paragonando i veneti addirittura alla Juve: “La squadra è particolarmente esperta, al di là dell'età. Il Chievo è una piccola Juventus anche come organizzazione societaria.Vedo una squadra più allegra e più entusiasmo nella quotidianità ma dobbiamo cambiare la statistica che facciamo fatica dopo la sosta, e va cambiata da domani. Se vincessimo forse potrei veramente sentire profumo d'Europa. Lo vorrei sentire, l'altra volta era un po' una forzatura".

MILAN MONTELLA CHIEVO MOVIOLA – Hanno fatto discutere le parole di Messina in merito alla Var e alla moviola in campo che, se applicata, avrebbe cambiato l'esito di Milan-Sassuolo: "E' un argomento molto delicato. Quando le ho lette ho pensato che poteva darsi che la partita non finisse così, però Milan-Sassuolo poteva finire 5-3. Non era un episodio al 90'. Detto questo se quell'episodio avesse cambiato la partita sarebbero da rifare tutti i campionati. E' una battuta che lascia il tempo che trova secondo me". Dopo un passaggio “societario” (“La squadra è di Berlusconi e dei tifosi, che sono i veri innamorati. Io sono l'allenatore, mi piace la squadra e come approcciano alle partite. Sta facendo bene e son convinto che si possa fare ancora meglio. Se ho sentito Fassone o Mirabelli? Assolutamente no. Io conosco solo l'attualità, che è la società che mi ha scelto. Il mio riferimento è sempre e solo Galliani. Gli altri aspetti non li conosco") l'ultimo pensiero è per l'infortunio a Riccardo Montolivo: "E' una perdita importante e che, ahimè, penso peserà moltissimo. Forse più di quanto possa pensare. Qualora dovessimo vincere il pensiero andrà naturalmente lì. Ora pensiamo a lavorare senza Riccardo. Gli insulti sui social? Non vanno dimenticati che sono ragazzi che vivono intensamente ad alto livello. Noi dobbiamo cercare di essere da supporto per la loro condizione mentale. Rispetto a Riccardo e a quello che successo i social sono diretti e molto spesso è uno sfogo e neanche chi scrive. Non è detto che siano tifosi, ma magari ragazzini che hanno voglia di prendere in giro una persona famosa".

Stefano Grandi


Tags: chievo moviola montella

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