Milan, Marchegiani spiega perché Tatarusanu non è colpevole

Dedica buona parte della sua intervista a Il Giornale al Milan Luca Marchegiani. L'ex portiere della Nazionale parte dalla Champions ("Che non fosse un turno semplice si sapeva già dal sorteggio e secondo me il Milan tra le due parte sfavorito") e prova a spiegare il momento difficile dei rossoneri

"Non me lo spiego, nel senso che il Milan in questi due anni aveva dimostrato di essere squadra, di aver costruito una mentalità e di aver finalmente raggiunto quegli step che gli avevano conferito lo status di un certo tipo. Probabilmente il grande finale di stagione ha mascherato qualche problema strutturale e non solo di rendimento della rosa.  In più, il Mondiale è stato deleterio per alcuni uomini chiave come Theo Hernandez e Rafael Leao e anche l'assenza di Maignan si è fatta sentire pesantemente... il contratto Leao può essere una spina, anche il rendimento di Kalulu e Tomori è calato vistosamente rispetto alla passata stagione, i nuovi acquisti non stanno rendendo come ci si attendeva"

Dopo un passaggio sull'allenatore ("Mettere in discussione il lavoro di Pioli è ingiusto ma dire che lui ha commesso degli errori e che la squadra possa fare molto di più credo sia una cosa onesta") arriva anche la difesa di Tatarusanu

"Non si possono dare le colpe a lui. Tatarusanu è stato preso con un'idea, ovvero quella di essere il secondo portiere affidabile ma nessuno pensava che avrebbe dovuto giocare 20 partite di fila in una stagione difficile. Mi sembra anche superfluo parlare della situazione del Milan riducendola al portiere. Tutti sappiamo che non è così. Poi il fatto di essere abituati a Maignan che non è solo forte ma è un leader carismatico è un altro discorso".