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Milan: Ma davvero la difesa a tre risolve tutti i problemi?

11/09/2017 12:29

Milan: Ma davvero la difesa a tre risolve tutti i problemi? |  Sport e Vai

Il day-after la bufera è quello della riflessione. Quello dei tweet rassicuranti come quello di Donnarumma (“una sconfitta che ci servirà per crescere come squadra”), quello degli sfoghi dei tifosi delusi. Il Milan affondato all'Olimpico con la Lazio era troppo brutto per essere vero, e ci siamo. Ma il vero Milan quale è e soprattutto cosa deve cambiare Montella? Il 4-1 targato Immobile ha messo di fronte ai rossoneri non più solo il fantasma ma la paura in carne e ossa che questa rosa deve ancora diventare squadra e che c'è da lavorare per colmare il gap che il Milan ha da anni nei confronti delle grandi, circolo in cui la Lazio c'è e il Milan non ancora. Pensare che solo il passaggio alla difesa a tre possa d'incanto risolvere ogni problema è illusorio. Che per le caratteristiche di molti giocatori il 3-5-2 (o anche altri sistemi che prevedano però la difesa a tre) possa essere il modulo migliore è cosa nota e in primis a Montella. Il tecnico napoletano è un cuoco che sa cucinare in tanti modi diversi, non è un talebano della tattica, nella sua carriera ha giocato sia a 3 che a 4 e alternando i sistemi a seconda del materiale a disposizione ma non sarà certo sufficiente mandare in soffitta la linea a 4 – che storicamente è nel Dna del Milan – per pensare che con la bacchetta magica tutto vada a posto. Montella ha già annunciato che giovedì a Vienna si giocherà col 3-5-2. Di sicuro una linea con Musacchio, Bonucci e Romagnoli e con la possibilità di allargare Conti e Rodriguez come esterni abili nella doppia fase sembra una soluzione efficace. Bonucci ritroverebbe quelle certezze smarrite, Conti si ritroverebbe nel sistema che preferisce (e che aveva all'Atalanta), idem Rodriguez. Davanti quindi si potebbero vedere due punte e i più duttili sono Kalinic e Andrè Silva che possono giocare insieme senza pestarsi i piedi mentre Cutrone andrebbe in difficoltà probabilmente se venisse affiancato da uno degli altri due. Il dubbio viene in mezzo: in Europa League si dovrebbe vedere Locatelli assieme a Kessie e Bonaventura, una scelta che ha una sua logica ma che fine fa Suso in questo schema? E Calhanoglu? E Biglia apparso ancora fuori condizione? Montella ha il compito di valorizzare una rosa ricca, che ancora non è squadra ma che ha tante frecce nel proprio arco. Non sarà il 3-5-2 la soluzione di tutto anche se, al momento, sembra l'unico modo per ridare tranquillità a squadra (in parte) e ambiente.

Stefano Grandi


Tags: milan bonucci montella difesa a tre

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