18/09/2017 11:25
Mancava solo lui all'appello, Nikola Kalinic. E ora che anche il croato s'è preso il suo giorno di gloria sono problemi (graditi) di Montella. Il tecnico rossonero sa di poter contare ora più che mai su un parco attaccanti di garanzia, dove dovrà inserirsi anche Suso che deve prendere le misure nel suo nuovo ruolo di seconda punta. Senza l'intervento del Var Kalinic si sarebbe portato il pallone a casa come hanno fatto Dybala e Mertens ma poco male. Contava vincere e contava sbloccarsi. Montella sorride anche per come sono arrivati i due gol “buoni” del bomber che aveva voluto fortemente, da rapace attaccante d'area, una dote che non sempre aveva manifestato il giocatore. “Non è un grandissimo bomber ma un attaccante funzionale al nostro gioco” aveva detto Montella quando stava per concretizzarsi l'acquisto di Nikola dalla Fiorentina ma Kalinic vuol smentire la prima parte del periodo e confermarsi anche bomber di razza. La risposta alla tripletta di Andrè Silva in Europa League, insomma, e in quello stadio dove 2 anni fa – all'esordio a San Siro - siglò tre reti contro l’Inter. Ora il croato vuol riscrivere le gerarchie davanti e mettersi davanti a tutti, anche a quel Cutrone che Montella non dimentica. Il baby bomber non ha ballato una sola estate, il tecnico rossonero lo tiene in grande considerazione e in vista degli altri due appuntamenti di questa settimana, con Spal e Sampdoria, potrebbe ridargli una chance dall'inizio. Ora sì che Montella può scegliere in attacco ma rinunciare a questo Kalinic pare l'opzione meno probabile.
Stefano Grandi