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Milan, dov'eravamo rimasti? Oggi è l'Ibra-day tra speranze e timori

18/03/2023 10:18

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Era il 23 gennaio del 2022, si giocava contro la Juventus. Risale a quella data, 419 giorni fa, l'ultima apparizione di Zlatan Ibrahimovic da titolare del Milan. Lo svedese uscì dopo 28' per quello che sembrava un problemino risolvibile in poche settimane e che sarebbe stato invece l'inizio di un lungo incubo. Si è trascinato fino alla fine della scorsa stagione Ibra sul dolore, poi la decisione di operarsi e la lunghissima riabilitazione ma adesso è pronto. Stasera con l'Udinese, salvo colpi di scena, dovrebbe toccare a lui dall'inizio, vista anche la squalifica di Giroud. Non per tutta la gara ma un'oretta dovrebbe assicurarla, per dimostrare a tutti che Ibra c'è, che può ancora fare la differenza a 41 anni, cinque mesi e 15 giorni.

Pioli ieri l'ha fatto capire in conferenza, d'altronde se anche il ct della Svezia lo ha richiamato in Nazionale vuol dire che i segnali sono  positivi. Ibra sa di non poter mordere in Champions, il suo sogno proibito, perché non è stato incluso nella lista Uefa ma vuol trascinare i rossoneri in campionato verso il secondo posto. E come obiettivo personale ha anche quello di diventare il marcatore più anziano nella storia della Serie A, record che ora appartiene a un altro ex Milan, Alessandro Costacurta (41 anni e 25 giorni nel maggio 2007), che segnò la rete-record proprio all'Udinese. I tifosi aspettano il ritorno del loro Totem tra ansia, speranza e qualche paura. Parlerà il campo ma l'Ibra-back è già pronto per essere proietatto.


Tags: udinese milan ibrahimovic

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