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Milan da rifondare: Inzaghi fino a giugno e poi tocca a Sarri

17/03/2015 12:15

Milan da rifondare: Inzaghi fino a giugno e poi tocca a Sarri |  Sport e Vai
C’è un aspetto che paradossalmente gioca a favore di Pippo Inzaghi. La sconfitta di ieri con la Fiorentina, ennesimo passo falso di una stagione da buttare, potrebbe aver reso meno probabile il suo esonero a meno che non arrivino figuracce clamorose nell’immediato futuro. Il Milan ha infatti preso coscienza che questa stagione non si può salvare: anche quel settimo posto, disperatamente indicato da Galliani come unico obiettivo rimasto per agganciare l’Europa League dalla porta di servizio, resta lontanissimo. Impensabile allo stato sperare di poter tornare nelle coppe, a che servirebbe un esonero adesso? L’unica variante possibile sarebbe inserire Tassotti ma la soluzione più probabile resta trattenere Inzaghi fino a giugno. La certificazione di un fallimento arriva da due dati: nel 2015 il Milan ha ottenuto solo 10 punti e in un’ipotetica classifica dell’anno solare sarebbe in piena zona retrocessione. A rendere ancor più stridente il fallimento è la consapevolezza che, a differenza di quasi tutte le squadre che precedono i rossoneri, il Milan non aveva le coppe quest’anno ed è uscito presto anche dalla coppa Italia. Con il solo obiettivo del campionato e con una rosa oggettivamente extra-large per giocare solo in A, Inzaghi non è riuscito a tener testa a chi – come la Fiorentina ieri – ha giocato molte più partite in stagione ed era reduce dalla battaglia in Europa League con la Roma di giovedì. Una situazione già verificatasi in passato. ROSA EXTRALARGE UN BOOMERANG - Un boomerang forse per Inzaghi dover gestire tanti giocatori con una sola competizione, un equivoco che ha portato il Milan a non avere mai una identità definita. E ora che succederà? Occorre rifondare in estate, non v’è altra soluzione e l’idea della società è di tentare un colpo “alla Sacchi”, ovvero – come successe con l’ingaggio del tecnico di Fusignano che allenava il Parma – affidarsi ad un allenatore che sa far giocare bene le sue squadre anche senza campioni. Identikit che porta a Sarri dell’Empoli, prima scelta di Galliani. Senza un budget sufficiente per acquistare top-player, bisogna lavorare diversamente e probabilmente a Sarri verrà dato il compito di ricostruire il Milan nell’anima e nel fisico. Sperando che arrivi a realizzare anche solo un quarto di quanto riuscì a fare Sacchi, visto che all’epoca i soldi per comprare i Gullit e i van Basten c’erano ed oggi bisognerebbe accontentarsi dei Valdifiori (che però sembra promesso al Napoli) e magari del ritorno alla base di Niang. Stefano Grandi

Tags: milan INZAGHI sacchi niang sarri Valdifiori

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