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Milan, Berlusconi: Presidente onorario solo se decido ancora io

21/11/2016 09:51

Milan, Berlusconi: Presidente onorario solo se decido ancora io |  Sport e Vai

MILAN BERLUSCONI PRESIDENTE

Le cariche onorarie non fanno per lui. Silvio Berlusconi a fare da “figurina” non ci sta e dopo il pari nel derby Milan-Inter, uscendo dall'Hotel Bulgari di Milano dopo la cena, parla del suo futuro e di quello che dovrebbe essere stato l'ultimo derby per lui prima del closing con i cinesi. Il presidente rossonero rivela che il ruolo di presidente onorario offertogli dalla nuova proprietà lo accetterebbe solo in un caso: “I cinesi insistono perché io rimanga in quel ruolo. Io ho detto che rimanere presidente in una società di altri non lo potevo tenere in considerazione, mi hanno offerto la presidenza onoraria, senza l'elezione di un presidente esecutivo che sia diverso da me. Penso che potrebbe attuarsi una situazione del genere, ma dovrei avere una possibilità d'intervento sul mercato e anche su questioni di campo. Se questa cosa mi verrà attribuita, proverò ad accettare la presidenza onoraria”. Berlusconi lascia una porta aperta anche per Galliani: “Spero proprio che ci sia spazio per lui. Io cercherò di far accettare questa condizione".

MILAN BERLUSCONI PRESIDENTE CLOSING – Intanto si aspetta il closing: “Abbiamo assicurazioni valide che si chiuderà il 13. Crediamo non ci siano ostacoli nell'ottenimento delle autorizzazioni che servono dallo stato cinese e quindi pensiamo che avverrà nella data prefissata. Ho accettato questa decisione con molto dolore, perché nel calcio sono entrati i soldi che derivano dal gas, dal petrolio o da situazioni di altri paesi, come Abramovich dalla Russia". Se non si dovesse chiudere il 13 dicembre, il Milan rimarrebbe a Berlusconi: "Abbiamo assicurazioni precise dalle banche che il 13 si chiuderà. Se ciò non dovesse accadere, si vedrà. Ma io penso che ci hanno dato assicurazioni valide". Poi si passa alla partita: "Questo derby si è chiuso con un risultato giusto. Peccato essere stati raggiunti negli ultimi minuti, perché abbiamo sperato di poter essere soli al secondo posto in classifica. Siamo in coabitazione con la Roma. Non abbiamo giocato una brutta partita”. Berlusconi potrà perdere il pelo ma non il vizio di dare consigli agli allenatori: “A Montella ho fatto i complimenti per il secondo posto, ma abbiamo alcune differenze di vedute sullo schema tattico. Io ho il convincimento che lo schema del Milan che ci ha portato per 30 anni ad essere stati la squadra più titolata del mondo, sia quello con un trequartista e due punte. Io insisto con Montella che lo schema sia questo, ovvero non con due ali di ruolo". Ultima riflessione su Donnarumma: "E' un frutto del nostro vivaio, di nostri allenatori veramente capaci. Ha messo su molta massa muscolare e siamo contenti che sia arrivato in nazionale. Dietro di lui, però, c'è anche un altro portiere che i preparatori mi dicono essere altrettanto bravo e questo vuol dire che bisogna credere nel vivaio. Se io non riuscirò a concludere con questi soci cinesi, io avevo in mente il progetto della squadra tutta italiana, di giovani, preferibilmente emersi dal nostro vivaio e i tifosi avrebbero accettato una scelta del genere e avrebbero sostenuto questi ragazzi che sarebbero andati in campo con una fame di gioco e di pallone e di successo che può rendere delle squadre giovani, capaci di superare le avversarie più quotate".

Stefano Grandi


Tags: milan GALLIANI berlusconi

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