Milan, anche Condò si lancia all’attacco: E’ stato contro l’etica

La crisi del Milan oscura tutto. Il derby vinto dall’Inter e la prestazione della squadra di Simone Inzaghi sembra quasi essere passato in secondo piano dopo quanto visto ieri sera a San Siro. La scelta di Stefano Pioli di snaturare completamente la sua squadra passando al 3-5-2 nel tentativo di riuscire ad ottenere maggiore equilibrio, ha creato grandissime polemiche. Il risultato è stato solo un Milan rinunciatario che ha concesso il possesso pallo e il controllo della partita all’Inter. Un clamoroso passo indietro ed un campanello d’allarme visto che le risposte che arrivano dallo staff tecnico sembrano dettate dalla paura e dalla confusione. Anche Paolo Condò nel suo punto per La Repubblica critica Pioli. 

Al di là dell’abiura di tutte quelle idee di gioco e atteggiamento che hanno portato al Milan l’ultimo scudetto, e in generale tre stagioni di crescita a petto in fuori, il calcolo che spinge Pioli a rinunciare all’intero primo tempo gli costa anche il rendimento dei pilastri superstiti (Tonali, Theo e Leao) e se stasera la Lazio non perderà a Verona, l’uscita dal quartetto Champions. La china è pericolosa perché il migliore è stato Tatarusanu, perché De Ketelaere non ha nemmeno visto il campo, perché la diesa a 5 è l’espediente più antitetico rispetto al dna del Milan.