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Milan, a che ora è la fine del mondo? Tifosi furiosi per l'incertezza assoluta

27/06/2018 14:44

Milan, a che ora è la fine del mondo? Tifosi furiosi per l'incertezza assoluta |  Sport e Vai

Quando Ligabue cantava “a che ora è la fine del mondo”, da buon interista non pensava però al Milan e a quello che stanno passando i tifosi rossoneri in queste calde e amare settimane. Non c'è giorno che non si apra con l'ormai abusata frase “attesa in giornata la sentenza dell'Uefa”, con tutto il codazzo di drammi sportivi che comporti. E non c'è giorno che non vengano cambiate le carte in tavola sull'intricata situazione societaria. C'è chi ormai si augura anche la più dura delle pene dall'Uefa purchè finisca subito questo supplizio anche se pare certo che si parta da un anno di esclusioni dalle coppe e una multa da 30 milioni di euro. A preoccupare di più è l'intricata questione dei nuovi soci Per quanto riguarda la possibile cessione a Rocco Commisso, la trattativa tra le parti è iniziata circa due mesi fa. Il 14 giugno, la negoziazione si è interrotta bruscamente, ma successivamente si è tornato a trattare e si è andato avanti fino a ieri quando Mr.Li ha fatto saltare la trattativa. Il numero uno rossonero potrebbe aver trovato i 32 milioni di euro da restituire a Elliott. Commisso aveva già pronto un piano per il suo nuovo Milan che prevedeva la costruzione di un nuovo stadio, la permanenza di questo management e 150 milioni per la gestione ordinaria e il mercato ma Yonghong Li, non ha fretta. Vuole prendersi tutto il tempo necessario per valutare anche le alternative al magnate italo-americano. E tra queste ci sarebbe ancora la famiglia Ricketts, che è partita in ritardo rispetto al patron dei Cosmos, ma sta cercando di recuperare terreno. Tutta questa incertezza però complica la pista del ricorso al Tas di Losanna: senza la chiusura della trattativa con un nuovo socio, infatti, sarà difficile che il tribunale possa dare ragione al Milan visto che la Uefa ha sempre messo al centro della questione i dubbi intorno alla proprietà di Yonghong Li. Resta però di fondo un punto: ancor prima che cinese, inglese o americano il Milan è dei milanisti, è dei tifosi che stanno vivendo ore difficili. E che meritano rispetto da tutti.


Tags: milan uefa ligabue

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