Mertens: Mi sento italiano per me è una gara speciale

"Per me è una partita speciale, sono in Italia da anni, per questo per me è speciale. Vedo questa Nazionale con fiducia, hanno giocato bene tante partite senza prendere gol e ne hanno vinte tante. Hanno giocatori giovani e d'esperienza". E' quasi un derby per Dries Mertens, che ormai si sente quasi italiano

"Un po'? Sì. Per i gesti, forse. Non lo so, a me piace divertirmi, sono a Napoli ed è una citta bellissima che mi dà tanta felicità. Non ho sentito Insigne però in questi giorni. L'Italia ha una squadra importante. Non tutti se lo aspettavano, sono la Nazionale che ha giocato il miglior calcio nelle prime tre gare. Era bello vederla giocare. Non credo realmente sia l'ultima chance per vincere qualcosa per noi del Belgio. Dobbiamo essere realisti: abbiamo una chance, e ne hai forse una ogni due anni. Non è facile. L'abbiamo fatto, col nostro grande staff ma non credo sia l'ultima volta. Il futuro del Belgio andrà avanti, è una chance che però dobbiamo sfruttare".

Mertens ammette di non aver brillato finora a Euro2020

"Potevo fare meglio ma il calcio è uno sport di squadra però finché vinci va bene: siamo nel torneo, è un momento adesso dove posso mostrare il mio valore. Di cosa ho bisogno? Di vincere l'Europeo, questo mi renderebbe felice. Posso fare meglio ma è uno sport di squadra. Ho avuto infortuni in questa stagione, dei problemi, adesso è finita, sono qui. Posso fare meglio, ho fame e sono contento di essere qui all'Europeo".

Gli chiedono se l'Italia gli ricorda il Napoli di Sarri

"Difficile paragonarle. Vedo Jorginho fare tantissimo, giocano un calcio bellissimo, sicuramente lui è al centro del gioco. E' un giocatore straordinario, ma questa Italia è veramente un collettivo e non possiamo concentrarci su un solo calciatore. Il pericolo è tutta l'Italia. Sanno quello che fanno, non prendono gol, segnano tanto. Tutti hanno visto le loro partite, come giocano. Si riconoscono delle routine di gioco, giocano veramente di squadra".