Mertens: Da centravanti mi elogiano solo se segno, prima invece...

Il primo riconoscimento internazionale è arrivato da France Football, che l'ha inserito nella lista delle 30 nomination per il Pallone d'oro ma è ormai dall'inizio del 2017 che Dries Mertens è conosciuto in tutto il mondo. Il belga si è raccontato in un'intervista al Guerin Sportivo ed ha voluto subito precisare una cosa. Va bene l'accostamento a Maradona per il gol alla Lazio ma fermiamoci lì: “Maradona è una leggenda. Si possono fare paragoni con le reti, non con i giocatori. A me fa piacere il paragone, ma ho tanto rispetto: Maradona è una leggenda e ha fatto la storia del pallone, il mio livello è un altro. Io sono Dries: voglio restare con i piedi per terra ed aiutare la squadra". Ora che gioca centravanti la sua vita è cambiata. In meglio, certo, ma c'è sempre l'altro lato della medaglia: “Quando facevo l’esterno ricevevo consensi solo per un assist: adesso devo segnare, altrimenti ci sono le critiche”.Dopo aver raccontato la sua passione per la città ("Qui a Napoli Il calcio è incredibile, la gente lo segue in maniera pazzesca: mi piace molto il modo di vivere. Amo il mare, il clima, amo tutto. Mi piace andare in giro, uscire a mangiare, conoscere gente nuova") il belga dà una carezza a Milik “Arek ha avuto una sfortuna incredibile. Siamo tutti con lui”) e pensa al presente: ono concentrato solo sul Napoli dobbiamo pensare a noi stessi e dare tutto senza guardare gli altri. Comunque la Juve non è l’unica squadra da battere, ci sono gli altri club. La Roma è forte e fa sempre grandi partite. Nainggolan, belga come me, è un grande giocatore che fa la differenza".