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Mancini: Ecco perchè mi sono dimesso, basta gioco al massacro

15/08/2023 06:00

Mancini: Ecco perchè mi sono dimesso, basta gioco al massacro |  Sport e Vai

Non sentiva la fiducia di Gravina, non voleva più quella clausola rescissoria in caso di mancata qualificazione agli Europei, non ha gradito che fosse stato smantellato il suo staff. Eccole, in buona parte, le ragioni dell'addio di Mancini all'Italia. L'ex ct racconta tutto in un'intervista a quattro quotidiani Repubblica, Libero, Il Messaggero e il Corriere dello Sport

"Ho cercato di spiegare le mie ragioni a Gravina, gli ho detto che avevo bisogno di tranquillità, non me l'ha garantita e quindi mi sono dimesso. Non ho fatto niente per essere massacrato. Se Gravina avesse voluto, mi avrebbe trattenuto. Non l’ha fatto. Mi sarebbe bastato un segnale, non me l’ha dato. 

  "Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di un gruppo di lavoro che funzionava, che funziona e che ha vinto l’Europeo. Semmai sono io che potevo sostituire un membro dello staff.."

 

Altro motivo di rottura la clausola di esonero in caso di mancata qualificazione a Euro 2024. "Ho fatto mandare un messaggio al presidente Gravina da chi mi rappresenta legalmente e segue la mia contrattualistica, cioè mia moglie. In quel messaggio chiedevo se cortesemente poteva togliermi una clausola dal contratto». E proprio la telefonata di Silvia Fortini a Gravina ha aperto la crisi. È «la clausola che se la Nazionale fosse andata fuori dagli Europei mi avrebbe licenziato, gli ho chiesto di poterla togliere per avere la possibilità di lavorare in modo più tranquillo. Per me non era importante la clausola quanto il gesto. Toglierla avrebbe rappresentato un passo nei miei confronti che avrebbe fatto capire che in me ci credevano ancora». A

Smentisce di aver avuto qualcosa da ridire su Gianluigi Buffon e Leonardo Bonucci. Spiega che ha mandato la Pec perché lo prevedeva il contratto. E dice che la morte di Gianluca Vialli ha influito: «È stata per me devastante. Lui non era solo un amico, un collaboratore, era un fratello. Il suo carisma in Nazionale era fondamentale. La sua mancanza ovviamente non ha determinato la mia scelta ma non nego che senza Luca nulla è più come prima».
 

Mancini ammette interesse degli arabi

Infine, sui 40 milioni all’anno per tre anni che gli avrebbe offerto l’Arabia Saudita per guidare la sua nazionale, «non è assolutamente così. Mi spiego meglio. In questi anni ho ricevuto molte offerte economicamente molto molto allettanti. Sia dopo la vittoria agli Europei che in questi mesi. Ho sempre detto “no” senza pensarci un secondo. Non ho mai fatto scelte dettate dai soldi. Non nego ci sia un interesse da parte dell’Arabia ma non è stato quello che ha portato alla mia decisione. La Nazionale non l’avrei mai lasciata».             


Tags: nazionale mancini Gravina

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