Malagò: Che storia i 120 anni della Juve, è un'eccellenza dell'Italia

“Sulla carta Napoli e Juve sembrano le più accreditate per lo scudetto ma ci sono anche le altre, quest'anno il campionato è più avvincente perchè non c'è una squadra che domina. Come cabala dopo sei scudetti vinti dalla Juve potrebbe essere l'anno del Napoli ma la Juve se continua ad avere fame continua a essere favorita. Poi c'è l'Inter che non fa le coppe, la Lazio che sta facendo grandi cose e la stessa Roma”. Il presidente del Coni Malagò, ospite a La Politica nel Pallone su Gr Parlamento, non si sbilancia più di tanto sulla serie A ma dice comunque la sua sui temi del giorno. La Juve compie 120 anni mercoledì: “E' una società storica, a memoria d'uomo questa appartenenza a una stessa famiglia col passare degli anni e delle generazioni non si trova altrove. E' una storia più unica che rara, un'eccellenza del paese e non solo nel calcio”. Malagò parla poi della governance del calcio: “Non se ne può più tra commissariamenti, modifiche statutarie, discussioni su ogni virgola, è difficile trovare qualcosa che interessi allo stesso modo a tutti e 20 i club, è diversa la storia tra chi gioca per andare in Europa e chi lotta per la retrocessione. Il calcio è un'azienda atipica ma è la volta buona, o almeno me lo auguro, che ci sia una volontà precisa di dare una governance terza, indipendente, autonoma, di gestione dove succede negli altri sport professionistici e pensiamo alle leghe degli Usa, altrimenti il calcio rischia di pagare uno scotto altissimo, stiamo scherzando col fuoco. Con un campionato a 18, ma per me si potrebbe fare anche a 16, ci sono solo vantaggi ma bisogna garantire che il sistema sia in piedi. La strada però non può che essere questa, senza pensare che vince uno e perde un altro. Chi perde in realtà perde i primi metri ma poi ne ha un beneficio”.

Stefano Grandi