Luis Enrique: Non sono cane da caccia che deve marcare territorio

“Non sono un cane da caccia che deve marcare il suo territorio”. Risponde così il tecnico del Barcellona Luis Enrique a chi gli riporta le parole del padre di Bojan, che lo aveva accusato di lasciare in panchina i leader dello spogliatoio per “marcare il territorio”. La sconfitta in Champions con il Psg ha lasciato dietro una scia di polemiche ma il tecnico azulgrana prova a rimanere sereno: “Rispetto le opinioni degli altri ma io ho sempre lo stesso oibettivo, ottenere il miglior rendimento possibile dalla squadra. La mia posizione di fronte alle critiche è neutra. Sono concentrato sul mio lavoro, faccio anche autocritica ma a porte chiuse”. Nel suo Barca non si rassegna ad essere solo una riserva Xavi: “Che abbiano 34 o 20 anni i giocatori vogliono essere sempre titolari, ma il giorno in cui lo farò giocare voi mi chiederete perché non giocano Iniesta o Rakitic. Il gioco del Barcellona è un po’ cambiato ma la filosofia è sempre la stessa, io ho impostato il modo di giocare in base alle caratteristiche di chi c’è”. Luis Enrique rigetta l’accusa di avere problemi con i grandi campioni: “Chiedete ai diretti interessati, sono stanco di certe etichette che ti mettono addosso. Ripeto, rispetto le opinioni ma non sono d’accordo”.

Stefano Grandi