Lippi: Tifavo Milan ma che bella la mia Juve

"Da bambino tifavo Milan. Abitavo in pineta, lì si allenavano Noletti, Trebbi, Liberalato. Rompevamo sempre le scatole". Marcello Lippi si confessa parlando al Corriere dello sport e torna con orgoglio sulla sua Juve: "Se non giochi bene è difficile vincere. Ho avuto una Juve con tre attaccanti che pressavano altissimi. Il merito è non essere stato integralista. Non ho mai esasperato la tattica: se gli attaccanti pressavano alto, i centrocampisti accorciavano e così i difensori, altrimenti gli avversari sarebbero stati pericolosi. Il fuorigioco era una conseguenza. Un uomo fortunato? Sì. Ho fatto cose incredibili, con un po’ di merito. Del Bosque ha vinto l’Europeo in più, io la Champions d’Asia...". Infine un pensiero sul padre: "Era un vecchio socialista. Contro il potere. E la Juve era il potere. Sono andato a salutarlo sulla tomba: “Papà, so che la Juve ti stava sulle p..., ma abbi pazienza: io vado”.