L'arbitro Undiano Mallenco: "Simulare è come usare il doping"

Il simulare un fallo è scorretto esattamente come utilizzare il doping per migliorare le proprie prestazioni e dovrebbe essere punito alla stessa maniera. È questa la tesi sostenuta da Alberto Undiano Mallenco, 39enne arbitro spagnolo che in un’intervista alla Reuters ha spiegato perché il tuffarsi in campo è un vero e proprio imbroglio. “Prima chi simulava lo faceva tuffandosi come in una piscina – ha detto l’arbitro - ma oggi ci sono giocatori che si allenano nel fingere un contatto. Altre volte vedi il contatto, ma non sempre è facile capire chi l’abbia provocato. La simulazione è sempre più nascosta, proprio come il doping”. In comune, i due comportamenti scorretti avrebbero la volontà di imbrogliare l’arbitro. “Ci sono prodotti che mascherano il doping e nella simulazione accade lo stesso: ci sono modi di simulare difficili da individuare per un arbitro, anzi si può dire che sia la cosa più difficile da fare per noi in campo. In televisione te ne puoi accorgere immediatamente, ma mentre si corre è difficile individuarla”.