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La maledizione di Messi e l'impossibilità di essere normale

27/06/2016 09:36

La maledizione di Messi e l'impossibilità di essere normale |  Sport e Vai

No, non può essere solo un caso. Che Leo Messi non abbia vinto niente con la nazionale Argentina, dopo aver fatto incetta di titoli collettivi e personali col Barcellona – dalle Champions alla Liga, dal Pallone d'oro alle supercoppe – è qualcosa che sfugge all'umana comprensione ed entra nel trascendente. Una maledizione per il calciatore benedetto dagli dei del calcio. Che Cristiano Ronaldo, per tornare sul paragone eterno, si debba accontentare (probabilmente, hai visto mai che a questi Europei non esca fuori la sorpresissima Portogallo) di vincere solo col Real è nella norma ma che Messi che da 11 anni ha dietro di sé una delle nazionali più forti al mondo debba accontentarsi delle briciole, esce dalla logica. Un rapporto, quello tra Messi e l'Argentina, che contiene l'imprimatur dell'insuccesso sin dall'inizio. Da quando l'allora ct Pekerman lo fece esordire il 7 agosto 2005 contro l'Ungheria. Wentrato al 64', Messi lascia il campo in lacrime dopo solo 40 secondi, espulso dall'arbitro, il tedesco Merk, per una gomitata rifilata al difensore Vanczak. Da allora tanti gol (55) ma anche tante delusioni per il fuoriclasse che tutti consideravano la reincarnazione di Maradona. Numero 10 come il Pibe, basso come lui, mancino ed estroso come lui. Ma non è lui. Diego ha vinto da solo il Mondiale nell'86 in Messico, trascinando una nazionale priva di talenti anche alla finale Mondiale del '90, ed è entrato nella leggenda vincendo due scudetti e una coppa Uefa con un Napoli che niente aveva vinto prima di lui. Messi ha vinto tutto col grande Barcellona ma non ha mai saputo diventare leader dell'Argentina. Un flop costante la Pulce in nazionale, nonostante record sfusi e a pacchetti, come il diventare il più giovane a vestire quella maglia ai Mondiali 2006. Emblematico il fallimento ai Mondiali 2010, proprio con Maradona ct. Messi gioca sempre ma non segna neanche un gol ed assiste inerme al tracollo ai quarti contro la Germania (0-4). Maradona lascia, Messi resta ma continua a non vincere mai. Nel 2014 gioca a sprazzi, segna qualche bel gol ma in finale fa ancora fiasco: la coppa va alla Germania, a Messi solo le lacrime. E dopo le ultime due finali di coppa America consecutive, perse entrambe ai rigori col Cile, ecco lo sfogo. “Basta, lascio la Nazionale”.

LE CIFRE - Sono cinque i grandi tornei in cui Messi ha fatto flop: il Mondiale 2010, la Coppa America 2011, il Mondiale 2014, la Coppa America 2015 e la Coppa America del Centenario 2016. Gli unici successi ottenuti da Leo con l'Argentina risalgono alle Nazionali minori: Mondiale Under 20 nel 2005 e oro olimpico con l'Under 23 nel 2008. Pochino per uno della sua classe, che a livello personale ha vinto 8 campionati spagnoli (2005, 2006, 2009, 2010, 2011, 2013, 2015 e 2016), 4 Coppe di Spagna (2009, 2012, 2015 e 2016), 6 Supercoppe spagnole (2005, 2006, 2009, 2010, 2011 e 2013), 4 Champions League (2006, 2009, 2011 e 2015), 3 Supercoppe UEFA (2009, 2011 e 2015) e 3 Mondiali per club (2009, 2011 e 2015), quattro volte il Pallone d'oro, miglior marcatore della Liga tre volte (2010, 2011 e 2013), poi della coppa del Re (2011, 2014 e 2016), della Champions (2009, 2010, 2011, 2012 e 2015) e del Mondiale per club (2011).

LA MOBILITAZIONE – Dopo l'annuncio dell'addio alla camiseta albiceleste si è mobiltata l'intera Argentina che sui sociali, con lhastag #NotevayasLeo, sta chiedendo a Messi di restare. Lo stesso portiere Sergio Romero ha detto che quelle parole sono solo state dette a caldo, e sono frutto della delusione del momento. Certo è che la maledizione della Nazionale davvero pesa come un macigno sulle spalle di un ragazzo che normale non poteva essere da quando è nato. Il paragone con Maradona, tanto diverso da lui fuori dal campo per carattere, personalità e errori commessi, quanto simile sul terreno di gioco dove però era il numero uno sempre, rischia di stritolarlo perchè se a Barcellona Messi è un re, in patria non tutti lo amano alla follia. Ai Mondiali 2018 mancano due anni e quella potrebbe essere per Messi l'ultima chance – assieme a quella di una generazione di perdenti di classe come Higuain, Di Maria e soci – per riprendersi tutto insieme quello che il destino finora gli ha negato. Ma Messi ci sarà in Russia?

Stefano Grandi


Tags: messi maradona Argentina

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