Juventus, Lichtsteiner: Vorrei restare ma vediamo che succede

La delusione per l’eliminazione bruciante dai Mondiali e la preoccupazione per le manovre di calciomercato. La prima più che la seconda, non c’è dubbio perché per pensare a rinnovare o meno con la Juventus c’è tempo ma Stpehen Lichtsteiner deve ancora metabolizzare il dolore per l’uscita agli ottavi con la sua Svizzera. Assaporava già i rigori il terzino elvetico quando Di Maria ha mandato tutti nel panico prima che il palo di Dzemaili rendesse tutto ancora più amaro. Però il tema del suo contratto resta lì, appeso, con la Juventus pronta a polungare fino al 2017 ma solo a certe condizioni e lui che aspetta proposte migliori. Perché quelle condizioni, ovvero biennale a 2,5 milioni bonus compresi a stagione, non lo convincono. Potrebbe essere ceduto subito, cosa che la Juve vorrebbe se non si trova un accordo, per evitare di perderlo a parametro zero, o potrebbe rimanere fino a scadenza. Lui, subito dopo il ko con l’Argentina, ha detto: “Ho un anno di contratto e come ho detto spesso questo non è il momento di parlare del mio futuro nel club. Leggero attacco di panico? Di certo nessuno è tranquillo in questa squadra. Vediamo cosa ci riserva il futuro, ma la mia priorità è restare alla Juve, perché a Torino sto bene". Parole ambigue che lasciano presagire una lunga estate calda sul fronte contratto ma ora è ancora tempo di rimuginare sull’eliminazione: "Così è tutto difficile, accettare lo stress del calcio è difficile, ma non si può criticare Messi, che non ha fatto l'extraterrestre... Avevamo preparato la partita così bene e quando sei tanto attento sembra difficile subire gol. E' che le squadre europee, fra cibi diversi, spostamenti, terreno di campo diverso e tifosi caldissimi e in netta maggioranza sudamericani, possono essere penalizzate. Ma in fondo è il calcio che appassiona e i nostri piedi devono creare spettacolo". Stefano Grandi