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Juventus, la rivoluzione lenta di Allegri: si riparte dal passato

20/08/2017 12:47

Juventus, la rivoluzione lenta di Allegri: si riparte dal passato |  Sport e Vai

Non sono solo i tre gol con cui è stato messo il guinzaglio, né la prodezza di Buffon dal dischetto che ricorda a tutti che il n.1 è sempre il n.1, a legittimare un sospiro di sollievo in casa Juventus. Tra la fine amara della scorsa, peraltro straordinaria, stagione con l'epilogo di Cardiff e il primo appuntamento fallito in Supercoppa con la Lazio si è chiuso forse il cerchio negativo. Da ora si rifa sul serio, si riprende a coniugare il verbo vincere ed Allegri ha già fatto capire che strada intende intraprendere. Come già appena arrivò al posto di Conte, prima di cambiare e spostare la Juve verso le sue idee il tecnico bianconero iniziò piano, lasciando la difesa a 3 made in Conte e senza stravolgere nulla per poi piano piano modellarla a sua immagine e somiglianza. Adesso Allegri sta usando la stessa tattica, ripartire dall'usato sicuro, da quella squadra che l'anno scorso ha vinto tutto (tranne, beh, si sa), per poi inserire lungo il cammino i nuovi. E così panchina per tutti, per Douglas Costa come per Bernardeschi, per Matuidi come per De Sciglio. E le risposte sono arrivate e che i gol che hanno schiantato il Cagliari portino tutte le firme della vecchia guardia, di quel tridente “inventato” da Allegri, ovvero Mandzukic (che si conferma imprescindibile), Higuain e Dybala sono il messaggio più chiaro che anche la stessa Juve di un anno fa (senza Bonucci ma con un Rugani promosso a pieni voti e senza Alves) sa come si vince. E quel 4-2-3-1 non è già da mandare in soffitta. Semmai sarà una delle tante risorse, delle tante frecce nell'arco di Allegri che avrà tempo e modo di inserire i nuovi e far diventare la Juve un camaleonte vincente.

Stefano Grandi


 


Tags: juventus allegri dybala

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