Juventus: E se fosse il “nuovo” Marchisio il leader?

Senza Bonucci e Dani Alves la Juventus ha perso qualità ma anche carisma. In campo e fuori, anche se ultimamente la personalità del difensore e dell'esterno stava diventando più un peso che un aiuto. Queste prime settimane di pre-season hanno però restituito ad Allegri un protagonista che da tempo era alla finestra. Sia nell'inedito ruolo di trequartista che da mezzala Claudio Marchisio è apparso rinato dopo una stagione da incubo. Ora che il Principino è tornato è rimasta la fame arretrata ma anche la voglia di riprendersi un posto sotto i riflettori sia alla Juve che in Nazionale, nell'anno dei Mondiali. «Ho sempre saputo che ci sarebbe voluto un anno per riprendermi dall'infortunio. Come ho già detto aver fatto le vacanze dopo due anni mi ha aiutato molto. Quando sono rientrato dall'infortunio avevo fatto bene, poi ho vissuto degli alti e bassi ma ora sto bene». Diverse le note positive dopo la gara con la Roma: «E' una Juve che sta crescendo, abbiamo giocatori nuovi soprattutto davanti. Douglas Costa è appena arrivato ma sa già trovare le posizioni in campo: si vede che è un campione. Aver vinto fa piacere, ma in questo periodo si deve guardare soprattutto al lavoro quotidiano e ai progressi che dobbiamo fare per arrivare pronti alla partita di Roma contro la Lazio. Questo contro la Roma è stato un test importante per entrambe le squadre. Anche loro erano di stanza qui a Boston e forse oggi era la prima volta che faceva un caldo del genere. Sono contento per questo inizio di stagione. Dovremo guardarci da Napoli e Roma che io metto davanti a tutti, perché hanno gi una base molto solida. Poi Milan e Inter, anche se quando si cambia tanto non è mai facile. I rossoneri avranno le coppe, i nerazzurri no e questo puà diventare un vantaggio, anche se già l'anno scorso pensavamo che fosse un'avversaria per lo scudetto e non lo stata». Parlando di Milan, un cenno inevitabile a Bonucci: «E' stata una trattativa veloce, rispettiamo la scelta di Leo. Abbiamo altri ottimi difensori: Rugani, che è il più giovane, è ormai maturo e deve diventarlo ancora di più».

Stefano Grandi