Juve, Allegri vuole la finale: Non sono mai stato a Budapest

Intervenuto in conferenza stampa per presentare la semifinale di ritorno di Europa League che domani serà vedrà la Juventus fare visita al Siviglia partendo dall'1-1 dell'Allianz Stadium, Massimiliano Allegri preferisce non fare polemica e a chi gli chiede se, nel caso, avesse voglia di farsi premiare da Ceferin, risponde:

Noi dobbiamo pensare solo al campo. La squadra ha voglia di arrivare in finale in questa che è stata un'annata folkloristica... Sappiamo che sarà una partita difficile e che ci saranno momenti di difficoltà. Perché folkloristica? Ogni giorno ci toglievano e ridavano dei punti, oltre agli obiettivi dovevamo pensare anche ad altre cose... abbiamo preso tutto come un'opportunità e ci è andata bene. Come ho sempre detto, dobbiamo sempre dare il massimo in campo.

Io punto di riferimento in questa annata strana?

No, ci volevano molta calma e lucidità e i ragazzi sono stati molto bravi. Abbiamo lavorato tutti insieme per arrivare fino a quessto punto. Non sono mai stato a Budapest e i ragazzi mi farebbero una grosso regalo.

Poi, sulle condizioni Vlahovic e Fagioli, Allegri spiega:

La squadra fisicamente sta bene e questo è un buon segnale. Chi scenderà in campo sarà importante, ma i cambi saranno determinanti. Momento di Fagioli? Abbiamo la fortuna di avere 5-6 ragazzi nati minimo nel 2000 ed è normale che si passi anche da quei momenti, fa parte della loro crescita. A 27 anni avrà il massimo della maturazione, come Rabiot, che gioca gare diverse rispetto anche solo all'anno scorso. Dopo gli errori con il Sassuolo e il Napoli, Fagioli non ha più rincorso l'avversario e non ha più sbagliato. Sei alla Juve ed è normale che non sia facile perché la maglia pesa in modo diverso rispetto alle altre. Noi siamo chiamati a dare equilibrio a questi ragazzi.

Sull'ambiente che aspetta la Juve in Spagna, Allegri commenta:

Abbiamo già giocato qui. Sarà una gara decisiva per tutte e due le squadre, che si giocano la finale. Noi avremo spazi importanti per creargli problemi... conosciamo i loro punti di forza e le loro debolezze. Domani ci vorrà personalità nel possesso palla. Due esterni e due punte? Ho un dubbio in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco... deciderò domani mattina, la gara è lunga e potrei cambiare anche in corso. Ho chiesto alla squadra di andare in finale? No, non ho chiesto nulla. Lo sanno già. Domani è una gara che si gioca da sola. In questo momento occorre abbassare il dispendio di energie, perché altrimenti si rischia di andare fuorigiri.

Infine, la pressione rispetto alle altre seminifinali europee, il tecnico bianconero spiega:

L'entusiamo di giocare queste gare resta uguale. Domani sepriamo di essere tutti felici, perché se no ci toccherà passare una serata a Siviglia da arrabbiti. Detto ciò, queste sono le partite che uno vuole giocare. Servirà essere bravi e fortunati, ma le emozioni di queste gare difficilmente le trovi altrove.