Joao Mario è un caso: che problemi per cedere il portoghese

Da giocatore più caro dello scorso mercato a problema grosso da risolvere a gennaio. Joao Mario è diventato un caso per l'Inter: srapagato da Suning nell’estate 2016 (40 milioni più 5 di bonus) per riconoscenza nei confronti dell’agente Kia Joorabchian, il portoghese è di fatto sul mercato. Bocciato da Spalletti che, dopo averlo provato (senza neanche troppa convinzione) ha ritenuto che non avesse le caratteristiche giuste per la sua idea di trequartista, il giocatore è di fatto in lista di sbarco ma verso dove? Acclarato che , in una stagione e mezza non è riuscito a dimostrare sul campo il valore che aveva attirato su di sé club importanti come Chelsea e Manchester United (incostante lo scorso anno, in questa annata il portoghese è letteralmente sparito dai radar dopo le prime due uscite positive da subentrante con Fiorentina e Roma, solo 4 gare da titolare, per una media di 41 minuti ad apparizione ed 11 presenze totali), Joao Mario doveva inizialmente diventare il pezzo forte con cui far cassa ma ad oggi la situazione resta vaga e nebulosa. Acquirenti disposti a pagarlo quanto pagò l'Inter non esistono ed anche con altri club le trattative sono difficili. Il portoghese avrebbe già rifiutato Everton e Watford, in Premier, e un club cinese. Lui vorrebbe andare in Spagna (e l'Inter sta sondando anche il Valencia) ma le strade continuano ad essere tortuose. Anche l'idea di inserirlo in uno scambio (di prestiti o di cartellini) sembra perdere sempre più vigore e Ausilio e Sabatini sono ancora col cerino in mano. Dalla cessione di Joao Mario passano le mosse future (Rafinha ad esempio) e se non si sblocca la situazione il mercato nerazzurro rischia di rimanere fermo a Lisandro Lopez, preso in prestito senza obbligo di riscatto.