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Italia, Spalletti non le manda a dire: stoccata ad Allegri e replica a Sarri

09/10/2023 18:48

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Prima seduta di allenamento nel pomeriggio per la Nazionale, che oggi a Coverciano inizierà a preparare le due gare valide per le qualificazioni a Euro 2024 con Malta (14 ottobre, Stadio 'San Nicola' di Bari) e Inghilterra (17 ottobre, Wembley Stadium). La consueta conferenza stampa di inizio raduno di Luciano Spalletti si è aperta in maniera inusuale, con la nomina del Ct ad 'Ambasciatore della Diplomazia dello Sport'. Immobile non convocato: 

"Ci è giunta la comunicazione dal medico della Lazio che aveva un problema di natura fisica - le parole di Spalletti - e che non sapevano se avrebbe recuperato. Ho parlato con Sarri, poi ho sentito anche il calciatore e insieme siamo giunti alla conclusione che era meglio lasciarlo a riposo". Da un'assenza, quella dell'attaccante della Lazio, ai ritorni di Moise Kean e Giacomo Bonaventura, che hanno ritrovato la maglia azzurra a distanza rispettivamente di due e tre anni dall'ultima volta: "Kean ha fatto vedere di essere un giocatore che può vestire la maglia della Nazionale. Non so quale sia stato il suo comportamento precedentemente, ma divento un soggetto scomodo con chi non ha subito chiaro quale debba essere il suo comportamento qui. Bonaventura avevo fatto fatica a non chiamarlo l'altra volta. L'unica cosa che mi rendeva un po' titubante era l'età, ma se quelli di questa età fanno vedere certe cose è giusto portarli. È un centrocampista offensivo come Pellegrini, può agire sull'esterno o da trequartista: è un giocatore espertissimo, ha una gestione della palla totale, ha il tiro da fuori area ed è bravo negli inserimenti come ha dimostrato anche ieri". 

Più delicata la situazione riguardo Zaccagni e Chiesa, sul quale Spalletti si è soffermato. "La Juventus non è rimasta sorpresa dalla convocazione di Chiesa, noi qui abbiamo fatto altri accertamenti e parlato poi con i medici bianconeri quindi fra oggi e domani valuteremo se rimane o va via. Mostreremo a Chiesa le ultime diagnosi fra quelle nostre e quelle del club, l'ultima volta ha lasciato Coverciano e due giorni dopo ha giocato con il club, stavolta abbiamo fatto l'inverso, lui non ha giocato ma è venuto qui", ha evidenziato il ct che ha parlato anche dell''attuale esclusione di Zaccagni: "Ha una caviglia fasciata, non potevo obbligarlo a viaggiare per venire qui. Il suo club lo visiterà di nuovo poi chiamerò il ragazzo: se sta meglio e viene volentieri chiaramente lo portiamo con noi, se lui appare titubante allora sta a casa. Non vogliamo giocatori qui per forza, se vogliono stare a riposo o in vacanza ce lo dicano e noi prendiamo atto, non vogliamo a che fare con chi non ha a cuore le sorti della Nazionale''

Sull'identikit del suo centravanti ideale Spalletti ha sottolineato: "Sto messo benissimo per quanto riguarda gli attaccanti. Il calcio moderno ci ha fatto vedere che conta la forza fisica e che è un bel punto di partenza. Ormai molte partite si vincono con i calci piazzati, con i colpi di testa. Per questo, se devo pensare a un centravanti, penso a quelli che già ho qui, Scamacca e Kean. Il primo è forse un po' più pulito tecnicamente, come tocco di palla e qualità nello stretto. Kean è più fisico, più massiccio dal punto di vista d'impatto, di copertura di campo e di metri. Fa più strada. Poi c'è Raspadori, che è un centravanti con altre caratteristiche: ha grande tecnica e inventiva, gli manca solo un po' di altezza". 

Fondamentale non sottovalutare Malta e allo stesso tempo affrontare senza alcun timore reverenziale un'Inghilterra che battendoci lo scorso marzo a Napoli ha complicato il nostro percorso verso l'Europeo: "Avere grande autostima e poco rispetto dell'avversario - avverte Spalletti - ci rende presuntuosi, al contrario sembriamo deboli. Abbiamo di fronte due partite difficilissime, dove attraverso comportamenti ben visibili possiamo dare forza all'immagine di questa Nazionale. Non snobbiamo nessuno e non abbiamo difficoltà nel presentarci a Wembley contro coloro che hanno fatto il calcio per disputare la nostra partita". E se i risultati sono importanti, ancor più importanti sono i comportamenti da osservare per chi indossa la maglia azzurra: "Conta il risultato, dobbiamo trovare il risultato per arrivare al giorno dopo e dobbiamo impegnarci totalmente per il tempo che abbiamo a disposizione. I miei calciatori sono creature speciali, li tratto da tali, ma allo stesso tempo voglio risposte speciali. Qui non si viene a ridacchiare, si viene a stare sereni, anche a divertirsi se possibile, ma questo gioco richiede molta serietà e responsabilità. Non c'è spazio per banalità, arroganza, distrazioni. Voglio vedere la totale dedizione all'impegno e al sacrificio". 

Il Ct apre quindi anche all'utilizzo in corsa del 3-5-2 ("nel convocare Bastoni, Dimarco, Acerbi e Darmian si lascia questa possibilità, se ci fossero dieci minuti da fare in quella maniera ci sarebbero le pedine giuste") e replica così all'allenatore della Lazio Maurizio Sarri, che si è detto felice se i suoi giocatori restano a Formello anziché partire con le nazionali: "Sarri lo stimo moltissimo, ha sentimento e amore per questo sport. Dal suo punto di vista è corretto dire 'Più me ne lascia a casa, più contento sono'. Anche io quando ero allenatore di club mi ritrovato sempre con qualcuno che tornava con qualche problema, soprattutto se dovevano fare 15-16 ore di viaggio. Noi non vogliamo rimandare indietro ai club i calciatori peggiorati, ma migliorati. E la Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui. L'Italia è lì al primo posto per importanza e tutti possono prendere delle cose dalla Nazionale per fare un calcio migliore".


Tags: italia allegri spalletti

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