02/04/2022 11:10
Se pure avesse detto che è una partita come le altre con tre punti in palio, nessuno gli avrebbe creduto. Infatti Simone Inzaghi non lo dice. Lo sa anche lui che è la gara della stagione, quella che può farti risalire (nel morale e nella classifica) e ti può affossare (idem). A Torino con la Juve non si deciderà se l'Inter vincerà lo scudetto ma si potrebbe stabilire che lo perderà, in caso di sconfitta. Il tecnico nerazzurro si sente pronto
Sarà una partita molto importante, non poteva esserci gara migliore in questo momento per dare un segnale forte. Siamo al completo da soli due giorni, ieri ci siamo allenati bene, serve rabbia, ma anche carattere. Sappiamo che nelle ultime sette partite abbiamo perso punti e risultati, più che prestazioni. Nei secondi tempi abbiamo giocato bene, approcciando però male. Domani sarà determinante l'approccio, dobbiamo fare una grande partita, di personalità e carattere, contro un avversario di grandissimo valore e in uno stadio difficile
Inzaghi prova a spiegare il calo
"Tutte le squadre di vertice hanno avuto questi momenti, il nostro è coinciso in mezzo al Liverpool, con il derby perso. A inizio anno, per questa classifica, per gli ottavi di Champions, la vittoria in Supercoppa, avrei messo la firma. Questo ci avevano chiesto dalla proprietà. I dati ci dicono che creiamo tanto, nonostante i sette punti in sette partite di campionato. Abbiamo voglia di fare risultato, ma saranno tutte finali con quella di domani la più impegnativa"
Il tecnico interista non vuol sentirsi sotto accusa
Le critiche vanno accettate e ho l'inteligenza per capire. Quelle costruite ad arte so da dove vengono e non le prendo in considerazione
I precedenti con la Juve di quest'anno inducono all'ottimismo
Abbiamo vinto in Supercoppa e in campionato all'andata c'è stato un episodio nel finale. Affrontiamo però una squadra che sta bene e si è riportata nelle posizioni che tutte pronosticavano da inizio anno. A gennaio con Vlahovic e Zakaria hanno fatto investimenti importanti perché hanno visto carenze e si sono migliorati. Fermo restando che era già una grandissima squadra. Chiaramente Vlahovic, ma anche Morata, Dybala o Kean sono tutti attaccanti da tenere in considerazione
Sul suo futuro Inzaghi parte in dribbling ma ribadisce di non comprendere certe critiche
"Noi allenatori dipendiamo dai risultati e dalle prestazioni. Sono contentissimo e orgoglioso della scelta fatta a giugno. Sapevo che l'Inter era campione d'Italia e probabilmente avrebbe perso due dei giocatori migliori. Con lo staff abbiamo fatto un grandissimo lavoro che ha alzato le pretese di tutti e adesso chiaramente, nonostante siamo in piena corsa su tutto con una Coppa già in bacheca sono arrivate critiche. Ma quelle ci sono sempre indipendentemente dai risultati. 'Limportanza della partita ti carica sicuramente, abbiamo trascorsi recenti e sappiamo che giocheremo in trasferta, dopo le due ottime gare stagionali a San Siro. Abbiamo l'obbligo di fare la vera Inter"