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Inter, Spalletti e la coperta corta: ci sono davvero ricambi?

20/09/2017 09:21

Inter, Spalletti e la coperta corta: ci sono davvero ricambi? |  Sport e Vai

Per qualcuno i problemi dell'Inter risiedono soprattutto in una difesa troppo esposta, che non gode di sufficiente filtro in mezzo e che ha esterni di livello medio, per altri sono in attacco perchè se non segnano Perisic e Icardi è notte fonda. Ma forse la verità è che l'Inter è ancora una squadra incompleta, con pochi ricambi in grado di cambiare match che nascono male, come quello di Bologna. Spalletti lo sa ma non lo dice, e quando gli chiedono se bastano Karamoh e Pinamonti per cambiare una partita da risollevare, scrolla le spalle: "E' un'analisi è meglio che io non faccia, la rosa è questa fino a dicembre. Ci sono cose alle quali si può mettere mano già adesso. Karamoh, Vanheusden... sono tutti calciatori che abbiamo deciso di tenerli e affidarci alle loro qualità perché hanno prospettiva. Non ci facciamo intimorire da una partita che non va sui binari voluti”. A Bologna ha visto l'altra faccia della medaglia della sua Inter, che in parte era la stessa di Crotone con la differenza che in Calabria la qualità dei singoli aveva fatto la differenza: "Le intenzioni dei giocatori nella ripresa sono state giuste. Poi serve più qualità, decisioni forti, più faccia tosta. La Juventus ha vinto campionati perché Buffon ha fatto parate, Handanovic è il portiere dell'Inter. Altrimenti se si fa questo giochino richiamo l'occasione di Joao Mario dopo tre minuti, se si fa gol lì... Io dico che dopo l'ingresso di Eder la squadra è stata in campo, quando ha pareggiato ha provato mentalmente a vincere. poi il Bologna ha giocato bene e se avesse vinto non avrebbe rubato niente. Ma poi io vado fuori e guardo tutti negli occhi perché non ho rubato niente". Rubato no, ma sicuro non ha visto l'Inter che voleva: “Le partite dobbiamo provare a giocarle e non a subirle, cosa che invece è successo. Dobbiamo sempre creare situazioni importanti, invece loro ci hanno messo in difficoltà. A Lo dico alla squadra, ma queste prestazione danno esperienza e permettono ai calciatori di capire: adesso si può provare a fare qualcosa di più, essere più veloci e coraggiosi. La sostanza è che la palla viaggiava troppo lentamente. Abbiamo agevolato il Bologna, spesso le distanza non erano corrette e loro potevano trovare il centrocampista per cambiare gioco: il nostro pressing era troppo lento e loro erano avvantaggiati da questo”. Anche in mezzo ancora non c'è la quadratura giusta, la sensazione è che Spalletti non abbia il trequartista che voleva, anche se dice: “Secondo me Joao Mario e Brozovic possono farlo, hanno le qualità e le caratteristiche per completare quel reparto. Per quanto mi riguarda non preferisco un trequartista statico che abbia quella posizione solita e riconoscibile anche per gli avversari, voglio un trequartista che ruoti e giochi basso. Li alterno con Borja Valero e Vecino che lo sanno fare, solo Gagliardini è uno che si butta meno in avanti. C'è da lavorare in queste rotazioni e riconoscere in maniera più completa quello che dobbiamo fare e capire la rotazione". 

Stefano Grandi


Tags: inter spalletti Icardi

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