Inter, senti Borja Valero: Nainggolan il top. Qui per vincere

Un bacione a Firenze lo manda lo stesso ("Mi piace essere sincero, non sarei mai partito da Firenze ma dopo quei problemi la situazione era insostenibile. I miei problemi con la Fiorentina sono legati alla nuova dirigenza sportiva, non la vedevamo allo stesso modo. Non credo mi considerassero importante come sono sempre stato a Firenze. Non si poteva andare avanti così, bisogna anche pensare a se stessi ma la Fiorentina rimarrà sempre la Fiorentina per me") ma il presente di Borja Valero si chiama Inter. Che l'ha voluto fortemente così come lui ha voluto l'Inter. Il play spagnolo si presenta ufficialmente e dice: “Avevo bisogno di cambiare. L'Inter ha fatto tutto per portarmi qui e voglio ricambiare la fiducia. L'Inter è una nuova avventura che volevo fare, sono qui per fare il meglio. E' importante che ci sia Spalletti, ha dimostrato di essere molto bravo. Mi piacerebbe essere utile dentro e fuori dal campo, ho tanta esperienza anche all'estero e penso di poter essere un aiuto anche per i giovani". Gli chiedono se gli piacerebbe trovare come compagno di squadra Nainggolan e lui prima prova a tirarsi indietro (“lasciamo questo lavoro alla dirigenza”) poi ammette: "Lui è fortissimo, ce ne sono pochi come lui in serie A". La Fiorentina torna come tema fisso delle domande. Astori ha detto che quando una società e un giocatore si dividono sono contenti entrambi. "Lui dovrebbe parlare delle cose che sa, non credo sappia nulla in questo caso. Ma rispetto la sua opinione, potevo restare a Firenze per i due anni di contratto ma la situazione era insostenibile, mancava il feeling. Che accoglienza mi aspetto al Franchi? Mi aspetto la migliore, credo di aver dato tutto ciò che avevo in questi 5 anni, però rispetterò le opinioni di tutti come ho sempre fatto". Borja si mette a disposizione di Spalletti per il ruolo: "Mi ritengo polivalente, posso giocare un po' ovunque in mezzo, anche più avanti o più dietro. A me piace giocare al calcio e voglio sfruttare questi anni. Da quando sono in A ho giocato sempre titolare. Non segno, non corro e non sono forte fisicamente, però hanno sempre fiducia in me. Non voglio porre obiettivi, siamo appena all'inizio, dobbiamo vedere come ci mettiamo insieme e cosa fare nel futuro". Un piccolo rimpianto della sua carriera resta la nazionale spagnola, troppi fenomeni nel suo ruolo: "Sì, ma mi ha fatto godere tanto. Non avevo mai visto vincere la Spagna e sono contento di aver vissuto le ultime vittorie, ho vinto il Mondiale con la Spagna. Nessuno ci credeva tanti anni fa ma pian piano abbiamo iniziato a vincere. Abbiamo lavorato molto bene e forse qualcuno potrebbe imitare quel lavoro. Proverò a fare qui quello che mi hanno insegnato".

Stefano Grandi