02/11/2022 11:22
E' finita come all'andata, 2-0 per il Bayern e Inter sconfitta nel girone di Champions League. Eppure c'è un abisso tra quel ko di San Siro del 7 settembre e quello di ieri all'Allianz Arena. Tutta la differenza del mondo. Quella presa a pallonate al Meazza era un'Inter balbettante, che in campionato avrebbe zoppicato non poco. Quella di ieri, anche se in campo c'erano diverse seconde linee, è un'altra squadra nell'anima al di là dei protagonisti.
La sconfitta dell'andata sembrava una porta in faccia chiusa alle possibilità di qualificazione: la doppia gara col Barcellona è invece successivamente diventata il simbolo della svolta. Inzaghi ha preso coraggio, ha fatto scelte importanti quanto dolorose, sciogliendo il ballottaggio in porta per promuovere definitivamente Onana al posto di Handanovic e dando sempre più spazio ad Acerbi, al di là delle contestazioni di preconcetto nei suoi confronti, ha affidato a Calhanoglu il ruolo di vice-Brozovic , ha trovato uno spazio importante per Mkhitaryan e ha motivato Lautaro e Dzeko nei momenti difficili.
Oggi l'Inter è una squadra consapevole, matura, completa nonostante le assenze di due big come Lukaku e Brozovic. Arrivare alla sosta rosicchiando qualche punto alle squadre di testa sarebbe il miglior viatico per ricominciare da gennaio la caccia al primo posto.