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Insigne: Con Ancelotti dopo Sarri è come Benitez dopo Mazzarri, big internazionali

17/07/2018 09:05

Insigne: Con Ancelotti dopo Sarri è come Benitez dopo Mazzarri, big internazionali |  Sport e Vai

Che Ancelotti gli piaccia s'era capito subito, dalle poche parole dette nell'incontro con i tifosi e da quella sottolineatura: siamo più internazionali. Ora Insigne, intervistato dalla Gazzetta, chiarisce ancor meglio il concetto. Massima riconoscenza a Sarri ma per lo scugnizzo del Napoli il salto di qualità c'è: «Quello che abbiamo realizzato grazie a lui negli ultimi tre anni rimane indelebile. Dobbiamo solo ringraziarlo per ciò che ci ha insegnato del calcio. Tempi e movimenti che ha saputo darci in campo restano eccellenza. Ora Ancelotti ha saputo apprezzare tutto questo e lo coniuga alla luce della sua grande esperienza. Per certi versi, con i dovuti distinguo, stiamo rivivendo sensazioni simili nel passaggio da Mazzarri a Benitez. Anche stavolta passiamo da toscani più duri nel lavoro a tecnici di maggiore esperienza internazionale. E io ho imparato tanto da tutti e spero ora ancor di più». Specie per far strada in Europa: «Vero. E sono convinto che con Ancelotti ci riusciremo. I suoi numeri in Champions sono favolosi, l’approccio con il mondo Napoli è stato eccellente. Trasmette grande serenità a tutto l’ambiente. Mi ha stupito la semplicità dei gesti. Fa la doccia con noi, approfitta di ogni momento nello spogliatoio o a tavola per dialogare, far gruppo. Per esempio ha “costretto” i nuovi a salire su una sedia e cantare. E lui accanto, a condividere ogni cosa. Pure il presidente è più sereno da quando c’è lui». Un salto indietro, 91 punti non sono bastati a vincere lo scudetto. Dentro rimane un retrogusto amaro. «Ce la portiamo dentro, insieme alla voglia di far meglio. Al di là delle polemiche, dobbiamo migliorare nella gestione dei momenti delicati di una stagione. Squadra, società e ambiente: tutti insieme».Quella sera in albergo a Firenze, davanti alla tv per Inter-Juve, avete perso lo scudetto. «Basta parlarne. Dobbiamo far esperienza e diventare più forti delle avversità, saper reagire psicologicamente senza abbatterci. Ancelotti ci sta aiutando molto anche nel crescere come mentalità». Con Cristiano Ronaldo avversario la sfida scudetto si complica. «Benvenuto a lui, ma sono curioso di vedere come si adatterà al nostro campionato. Non potrà vincere le partite da solo. Personalmente, anche per come intendo io il calcio, preferisco Messi. Ma le doti del portoghese non sono in discussione: se ha vinto cinque Palloni d’oro qualcosa significa. Le difese italiane sono fortissime, anche se lui proprio contro la Juve ha dimostrato di essere un fenomeno. Però in un torneo lungo vedremo. Magari Ronaldo si risparmierà per puntare alla Champions, che è il suo grande obiettivo. E poi a noi, negli ottavi di Champions di due stagioni fa, non è riuscito a far gol. Speriamo di ripeterci. Restiamo l'anti-Juve perché abbiamo cambiato pochissimo e - come dice il presidente - Ancelotti è il nostro miglior acquisto. Non dimenticate che questo gruppo è fortissimo e ha già fatto bene». In Nazionale ha rivisto Chiellini, col quale si scambiò frasi feroci sulla corsa scudetto. «E lì abbiamo chiarito. Lui c’era rimasto male per frasi mie che non erano assolutamente irrispettose. E a me non erano piaciute completamente le sue. Poi a quattr’occhi diventa più diretto e noi sappiamo cosa ci siamo detti». Infine Insigne tranquillizza sul suo futuro visto che come agente ha scelt Mino Raiola, famoso per la capacità di spostare rapidamente i propri assistiti: «Tranquilli. Raiola sposta solo i giocatori che gli chiedono di andar via. Non agisce di testa propria».


Tags: ancelotti insigne sarri

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