Indagini plusvalenze, ecco cosa è stato deciso per la Juve

Mentre la Juventus si prepara alla trasferta per affrontare il Benfica nella quinta giornata della fase a gironi della Champions League, sul fronte extrasportivo arriva una notizia certamente non piacevole per il club.

È stato infatti notificato in queste ore dalla Procura di Torino l'avviso di conclusione delle indagini preliminari per i reati di falso nelle comunicazioni sociali e false comunicazioni rivolte al mercato. È quanto si legge da una nota firmata dal procuratore capo del capoluogo piemontese Anna Maria Loreto. Le indagini sono iniziate nel 2021 e riguardano, da quanto risulta dall'istruttoria, le annualità 2018, 2019 e 2020.

Sempre dalla Procura è giunta l'ufficialità del deposito al Giudice per le Indagini Preliminari della richiesta "per l’applicazione di misure cautelari personali (per alcuni indagati) e reali e che tale richiesta sia stata rigettata in data 12 ottobre 2022, avendo il Giudice ritenuto l’assenza di esigenze cautelari. Avverso l’ordinanza di rigetto è stato depositato appello".

Su cosa si basa l'accusa? Leggiamo dalla nota: "Il quadro probatorio acquisito consente di delineare una attività di alterazione delle poste di bilancio (e quindi dei risultati di esercizio) quale conseguenza, in primo luogo, di un anomalo ricorso ad operazioni di scambio dei diritti alle prestazioni sportive di un elevato numero di atleti, operazioni, per altro, nel complesso distoniche nel panorama nazionale, [...] concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio: tali operazioni sono state ritenute fittizie, anche alla luce del contenuto di conversazioni registrate nel corso delle indagini".

Ancora, "un ulteriore intervento, finalizzato ad alterare i risultati di bilancio, è stato individuato nelle cosiddette manovre stipendi", da cui scaturisce "ulteriore contestazione del delitto di aggiotaggio informativo, essendo Juventus FC società quotata". Poi, sugli stipendi si legge: "Sussistono concreti elementi per ritenere che, con riguardo alla prima manovra stipendi (stagione sportiva 2019/ 2020), i calciatori, in accordo con la società, abbiano rinunciato a percepire, in concomitanza con il periodo pandemico, una sola mensilità e non quattro, come per contro comunicato da Juventus FC nel marzo 2020. Le restanti tre mensilità, in ipotesi di accusa, non sarebbero state oggetto di rinuncia, bensì di differimento ad esercizi successivi". Infine, "a seguito di perquisizione sono state rinvenute e sequestrate, al di fuori della sede sociale, scritture private contenenti l’impegno incondizionato della società al pagamento degli stipendi oggetto di riduzione, anche in caso di trasferimento del calciatore a club terzo e, pertanto, di contenuto contrario a quanto risultante dai contratti depositati presso la Lega".

Attendiamo ora la risposta da parte della Juventus.