Il regalo di Klopp e la promessa a Perez: Ancelotti racconta tutto

Carlo Ancelotti è il re della Champions. Ne ha vinte quattro da allenatore, due col Milan e due col Real: nessun tecnico italiano ha mai fatto altrettato. Dopo la finale col Liverpool, ai microfoni di Sky, l'ex centrocampista di Roma e Milan ha gli occhi lucidi:

"Non penso ai record, penso solo che siamo arrivati fino in fondo a una competizione sofferta grazie alla qualità individuale, al cuore, all'esperienza di questa squadra. La forza del Real Madrid è la capacità di questo club di continuare, di pensare al futuro. Siamo stati bravi ad attaccare il Liverpool e a impedirgli di mettere palla dietro. L'abbiamo preparata proprio così, la strategia era di non dargli palla dietro e ci siamo riusciti".

Sono in tanti a ritenere che Ancelotti e il Real abbiano avuto solo fortuna:

"Fortuna non direi, al momento dei sorteggi abbiamo detto tutti: che sfortuna il Paris Saint-Germain, che sfortuna il Chelsea, che sfortuna il Manchester City. Forse solo col Liverpool siamo partiti quasi alla pari, anche perché è una squadra con un'identità molto chiara. Forse non abbiamo giocato un calcio estetico, straordinario, ma non era il caso di rischiare a incentivare la loro pressione con la costruzione da dietro. Abbiamo lanciato qualche palla avanti in più e abbiamo sfruttato le nostre occasioni".

Arriva Klopp, lo abbraccia e gli sussurra qualcosa all'orecchio. Ancelotti dice e non dice:

"Mi ha fatto un regalo l'anno scorso quando ero all'Everton, non posso dire di che si tratta ma lo conservo ancora".

Quindi un retroscena sulla stagione del Real e sul rapporto con Florentino Perez:

"Al Real si è creato un mix tra giovani e veterani, tra la maturità degli esperti e l'entusiasmo dei giovani. Questo è il segreto del nostro gruppo. Per me poi, non capita spesso di poter lavorare con un figlio. Perez? Quando abbiamo perso contro il Barcellona lui mi ha tranquillizzato, io gli ho detto che avremmo vinto la coppa e anche il campionato. Ma l'avevo detto così, tanto per dire. E invece è successo davvero".