Il problema del Milan non è solo mentale e senza Higuain è tutto più difficile

Che il Milan potesse essere Higuain-dipendente era qualcosa di più di un sospetto, ma dopo il pari di Empoli la sensazione che il male dei rossoneri non sia solo mentale o di personalità appare evidente. Senza i gol e le giocate del Pipita, che hanno spesso messo le toppe sul buco, sono emersi vecchi e nuovi difetti che chiamano in causa Gattuso. E' lui che deve dare un gioco a questa squadra, che deve valorizzare i talenti in rosa, che deve sfruttarne le caratteristiche. Il Milan di oggi somiglia troppo, purtroppo per i tifosi milanisti, a quello dell'inizio della scorsa stagione. Una squadra altalenante, che non riesce ad avere continuità all'interno della stessa gara. In una parola che non cresce, fa un passo avanti e due indietro. E Ringhio è una volta di più chiamato sul banco degli imputati. Dalla gara con i toscani partiva il mini-ciclo di tre partite abbordabili dove dimostrare di poter superare i difetti emersi finora. Test fallito e lo sta lo stesso tecnico che non sa più che spiegazione darsi: “L’errore ci può stare e li stiamo pagando a caro prezzo. Il rammarico e non chiudere le partite e questo sta diventando un problema. Parliamo di un’altra partita sfortunata, dobbiamo migliorare la fase realizzativa perché stiamo facendo fatica. Quando commetti errori sistematici, ma per come vogliamo giocare, ci stanno. Quando non vinci giocando bene, un po’ di tranquillità si perde, non posso nasconderlo. I ragazzi ce la stanno mettendo tutta. Dobbiamo stare tranquilli e lavorare. Prendiamo gol da tante partite e a livello mentale la stiamo pagando”. Il conto però sta diventando sempre più caro. Higuain è fondamentale ma con o senza il Pipita il Milan deve avere un'identità di gioco, una sua sicurezza. E oggi come oggi non ce l'ha Gattuso e non ce l'ha la squadra.