Il Napoli versione Battisti, da Mi ritorni in mente a un'avventura

Vent'anni fa moriva Lucio Battisti, uno dei più grandi autori di sempre della musica italiana che con le sue canzoni immortali ha segnato più di una generazione. La sua sconfinata produzione consente di poter abbinare tante hit al Napoli di oggi, che cerca una sua identità dopo tre giornate di campionato tra alti (due vittorie in rimonta), bassi (il ko di Genova) e dubbi (un mercato poco entusiasmante, qualche incertezza sugli stimoli dei big rimasti). Proprio la sconfitta con la Sampdoria, in coincidenza con l'avvio sprint del Chelsea, suggerisce il primo parallelismo: “Mi ritorni in mente”, con Sarri che viaggia felice capolista in Premier League. Il “comandante” ha lasciato tanti ricordi, belli e meno belli, ma è rimasto nel cuore dei napoletani che si ritrovano a cantare “e penso a te”. Niente contro Ancelotti, sia chiaro, il tecnico azzurro è amato e benvoluto, casomai un po' (eufemismo) di risentimento per De Laurentiis cui la dedica potrebbe essere “per una lira”, visto il mercato deludente e visti i prezzi dei biglietti. La speranza è che comunque vada non sarà “un'avventura”, né in campionato né in Champions, dove troppe volte il Napoli è stato beffato da un sorteggio spietato e dalla sorte avversa: “nessun dolore” è il brano giusto. E se tutti vorrebbero cantare “acqua azzurra, acqua chiara”, guardando il rendimento dei giocatori finora viene da elogiare il motorino settepolmoni Allan con “ma è un canto brasileiro”, e mormorare a volte con amarezza guardando Hysaj o Mario Rui “io ti venderei”. O aspettando Rog, Maksimovic e Fabian Ruiz “Eppur mi son scordato di te”. O pensando ad Hamsik che doveva andar via “Ancora tu”. La certezza resta però una sola: per i tifosi partenopei questo Napoli regala sempre “Emozioni”.

Stefano Grandi