Il Napoli, Maradona e Totti: le confessioni a cuore aperto del ct Spalletti

Luciano Spalletti è stato ospite di Bruno Vespa a "Cinque minuti", in onda su Rai1 dopo il Tg1 delle 20. Proprio oggi la Fifa ha annunciato che il ct azzurro è uno dei tre candidati - gli altri sono Simone Inzaghi e Pep Guardiola - al premio di miglior allenatore dell'anno che sara' consegnato il 15 gennaio a Londra per quanto mostrato alla guida del Napoli dove ha riportato uno scudetto atteso 33 anni. 

"Napoli mi manca tantissimo - confessa il tecnico toscano - avevo instaurato un grandissimo rapporto con la squadra, si era creato questo Calcio relazionale e ora un po' mi manca. La cittadinanza onoraria? E' stato bellissimo, quando ho saputo che l'ultimo sportivo a riceverla era stato Maradona ho un po' vacillato e sono anche arrossito. Quello scudetto me lo sento bene addosso, nel Calcio si brucia tutto molto velocemente ma mi hanno fatto sentire come nessuna persona puo' meritare di sentirsi". 

Spalletti ha legato anche una parte importante della sua carriera alla Roma e a Totti, col quale recentemente ha fatto pace dopo i dissapori nell'ultima stagione in campo del 10 giallorosso. "Io devo essere onesto, leale, nel mio lavoro cerco sempre di difendere il club e i risultati della squadra - racconta - Non avrei fatto il record di punti nella storia della Roma se non mi fossi comportato bene con Francesco quell'anno, anche perche' c'era anche uno spogliatoio di cui lui era il capitano. Sono stato poi felice che sia arrivato questo abbraccio, e' stata una cosa bellissima, ora lo risentiro' spesso".