Il metodo Sarri per ridurre le partite delle nazionali: fattibile, ma Fifa e Uefa...

Dopo Napoli-Feyenoord, Sarri ha lanciato ancora una volta l'allarme: "Troppo spazio per le nazionali. Bisognerebbe racchiuderne l'attività in un periodo definito, magari a giugno, dividendo le squadre in fasce e riducendo il numero di partite. Così com'è strutturato il sistema, che senso ha? I giocatori nei club fanno 7 partite in 30 giorni, poi si fermano 15 giorni per andare a giocare in nazionale contro Andorra, San Marino, Malta o Cipro. E poi si ricomincia. Così gli allenatori non hanno mai modo di allenarli, i giocatori".

RIDUZIONE? NO, AMPLIAMENTO

Purtroppo per Sarri, Fifa e Uefa non stanno pensando affatto a ridurre lo spazio per le nazionali. Anzi. Dal 2026 le nazionali ammesse al Mondiale saranno addirittura 48, mentre l'Uefa - che nel 2016 ha allargato l'Europeo a 24 squadre - per il 2018-2019 ha già varato una nuova manifestazione, la Nations League, parallela alle qualificazioni ad Euro 2020. Insomma, le partite e le finestre resteranno le stesse di oggi per un bel po'.

LA PROPOSTA: PRE-QUALIFICHE E GIRONI DA 4

Ma una proposta come quella dell'allenatore del Napoli sarebbe praticabile dall'Uefa? Probabilmente sì. Al momento le federazioni affiliate sono 55, il che comporta ogni biennio la creazione di gironi di qualificazione da 5 o 6 squadre più eventuali playoff, con 10-12 partite ufficiali a nazionali. Si potrebbe ridurre il lotto delle nazionali alle qualificazioni a 40 con un sistema di pre-qualifiche tra le squadre agli ultimi posti del ranking, in modo da creare 10 gironi da 4 nazionali massimo. Totale: 6 partite (da giocare tutte a giugno), più altre 2 eventuali di playoff. Non sarebbe la soluzione a tutti i mali, ma almeno i tecnici avrebbero più spazio per lavorare, le più meritevoli tra le 'piccole' nazionali avrebbero comunque l'opportunità di affrontare le big e le pause durante i campionati sarebbero drasticamente ridotte. Nel basket, nella pallavolo, nella pallanuoto e in altri sport di squadra lo fanno già da anni. Ma il calcio, si sa, è un'altra cosa.