06/12/2021 18:17
Zlatan Ibrahimovic gioca a tutto campo ma non sul terreno di gioco. L’attaccante svedese ha concesso una lunga intervista a Corriere TV nel corso della quale ha toccato tantissimi argomenti e non solo riguardanti il calcio, ma anche la sua vita personale e la sua infanzia.
All’inizio usavo la rabbia senza controllo, mi portava a essere troppo aggressivo in campo e fuori. Poi con l’esperienza e la maturità ho imparato a controllarla e la facevo uscire nel mio modo di gioco. A 40 anni faccio innanzitutto quello che mi chiede il mister. Mi adatto per aiutare la squadra. Prima ero più attivo, ora scelgo quello che posso fare per essere utile. Il calciatore più forte di sempre? Ronaldo il Fenomeno, Maradona non l’ho visto dal vivo. Tra Messi e Ronaldo, se proprio devo scegliere dico l’argentino perché ho giocato con lui e tutto quello che fa non è costruito, ma lo fa in modo naturale.
Ma ovviamente lo svedese ha parlato anche della sua nuova avventura al Milan e di quello che può fare la squadra.
Mi ricordavo il vecchio Milan, diverso da quello attuale. Per arrivare in alto servono tanti sacrifici. Leao? Tutti abbiamo un carattere diverso. Lui è giovane, sta maturando, può ancora crescere per il talento che ha. All’inizio non riuscivo a stimolarlo. Se lui non si aiuta da solo nessuno può aiutarlo. Ma prima di questa stagione è cambiato completamente. Lo scudetto? E’ un campionato interessante ma si decide a febbraio e marzo non adesso.
Poi la chiusura sul Covid che lo ha colpito e sul futuro.
Ho avuto poca febbre e un po’ di dolori. Ma non ho avuto paura, ormai fa parte del mondo. Devo fare tra poco la terza dose. Il futuro? Ho un po’ paura di smettere, non so cosa mi aspetta.