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Ibra pronto a ribaltare il Milan: Sono ancora Dio. De Ketelaere? Ci penso io

08/02/2023 19:40

Ibra pronto a ribaltare il Milan: Sono ancora Dio. De Ketelaere? Ci penso io |  Sport e Vai

E' uno Zlatan Ibrahimovic sempre più prossimo al rientro in campo quello che ai microfoni di SportMediaset promette di ribaltare il Milan e di sistemare il corso di una stagione che sembra aver esaurito i benefici dell'onda lunga dello scudetto conquistato l'anno scorso.

In merito alla critiche alla squadra, Ibra taglia corto:

È normale che arrivino. Quando non ti arrivano è perché non sei al top. A me criticano da 25 anni perché sono il numero uno e ci sono abituato. È come gettare benzina sul fuoco... e quando scherzi con il fuoco poi ti bruci. Mi sento ancora Dio? Certo, non cambia nulla. Sto bene, anzi molto bene! Sono rientrato in gruppo e mi sento libero fuori e dentro il campo. Significa che sto bene. In questo periodo ho fatto di tutto per aiutare il mister, staff e club da fuori. Ho fatto tutto con pazienza per rientrare al top, va tutto secondo i piani.

Poi, sui singoli compagni di squadra, Leao e De Ketelaere, Ibra rivela:

Rafa ha fatto un anno fantastico. È stato il migliore giocatore del campionato, poi, ovvio, il contratto, gli altri club che ti cercano, il Mondiale e tutto il resto... ma lui deve restare concentrato e giocare a calcio. Tutto il resto si risolve. È più forte dell'anno scorso, solo che quest'anno tutti sanno chi è e ci stanno più attenti. De Ketelare, invece, devo conoscerlo bene. In questi mesi non ero tutti i giorni con la squadra e non ho avuto modo di approfondire la sua conoscenza. Ha grande pressione, questo sì, per la cifra investita e per le aspettative che si sono create attorno a lui. Ma ha anche grande potenziale ed è un talento che deve solo trovare la strada giusta per crescere. Deve ancora abituarsi. Per lui è cambiato tutto, ma qui al Milan ti aiutano, ti accolgono al meglio e quando entri nello spogliatoio ti senti a casa. Deve solo sbloccarsi, poi una volta fatto parte tutto.

Critiche a Pioli?

È normale. È l'allenatore del Milan e se le cose non vanno bene è giusto criticarlo. Siamo professionisti e ci aspettiamo le critiche... non sono tutte rose e fiori. Se non reggi le critiche non devi fare questo lavoro. Perché le critiche sono utili, ti fanno restare al top. Quando sei brutto... puoi solo diventare bello...

Sul ritorno e sul possibile ritiro, Ibra rivela:

Non voglio tornare a giocare per beneficienza. Se entro in campo lo faccio per portare risultati e per fare quello che ho sempre fatto, altrimenti non sarebbe una sfida per me... starei a casa a giocare coi miei figli. Ritiro? A 41 anni ho ancora tante pagine da scrivere anche perché la qualità non scompare. Il fisico cambia, certo, la preparazione fisica è diversa, ma la qualità non va via, è una cosa che rimane.

Poi, Ibra lancia il guanto di sfida:

A chi non crede in Dio, lo farò vedere in campo, non a parole. Voglio dimostrare il mio talento tutti i giorni con grande voglia, ma non solo individualmente. Voglio trasferire la mia credibilità negli altri, perché se riesci a fare la differenza con la squadra è diverso. Non deve dipendere tutto da me: se i miei compagni stanno bene sto bene anche io. Se vinciamo da collettivo mi carico. In questa situazione non devo avere, devo solo dare. È anche questa la mia sfida, l’obiettivo non è il mio ego. Ho 41 anni, gioco nel Milan e sono al top.

Voglio trasferire gli occhi sugli altri, sono qui per loro non per me. Fosse per me sarei su un’isola con un sigaro. Se posso essere da esempio e un leader, allora, lo faccio.


Tags: milan ibrahimovic De Ketelaere

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