Higuain: Non mi sento la stella del Milan, imparerò dagli errori

Dov'eravamo rimasti? Al rigore sbagliato con la Juve, alla crisi di nervi dopo l'espulsione, al viaggio inutile a Roma per difendersi davanti alla Corte Federale chiedendo invano lo sconto sulle due giornate di squalifica? Gonzalo Higuain finalmente torna a parlare sul campo domani, titolare contro il Dudelange, e torna anche su questi giorni difficili: "Ho tanta voglia di giocare e di segnare davanti al nostro tifo, ma le avrò sempre finché sentirò amore e passione per questo sport. Per me è stato soddisfacente vedere la squadra lottare a Roma, domani spero di poter contribuire e di aver imparato dall'errore contro la Juventus. Spero di non commetterne più. Dopo l'ultima sosta ci siamo allenati molto bene, so di poter tornare a fare gol ed aiutare il mister. La mia testa è lì, spero di poter contribuire". Smentito qualsiasi attrito su Gattuso ("C'è rispetto e il rapporto è basato su ottimi valori, una relazione aperta e di confronto su tutto ciò che pensiamo. Abbiamo caratteri simili in campo, per quello penso che lui riesca a capirmi di più. Ma tra di noi tutto è sano, va benissimo".) il Pipita chiarisce: "Non mi sento la stella di questa squadra, voglio solo arrivare a raggiungere gli obiettivi del club. Le voci di mercato? Penso solo al Milan e non ho mai pensato di andar via. Provo sempre ad aiutare la squadra, non mi do mai un voto quando gioco, quello è compito vostro. Posso dimostrare molto di più ed è per questo che mi hanno preso. Spero di aver imparato dai miei errori". Gli obiettivi li ha chiari: "Per la storia che ha il Milan  deve andare sempre più lontano possibile. Ha le possibilità di poter lottare, abbiamo le carte in regola per i nostri obiettivi. Vogliamo raggiungere il passaggio in Europa League e raggiungere il quarto posto". Dribbla bene su Ibra, poi: "Per il mercato manca tanto, dobbiamo pensare a domani. Poi quello che succede a gennaio è un lavoro della società. E' un grande giocatore, a tutti i grandi giocatori piace stare con altri campioni. Un onore lavorare anche con Cutrone". Il Milan che ha visto pareggiare con la Lazio gli è piaciuto: "Mi piace come gioca la squadra anche senza di me. La squadra sta facendo bene anche quando non ho giocato, anzi non hanno mai perso senza di me".