Hamsik, spunta il vero motivo del no al Napoli: c'entra Calzona

"A 36 anni avrò altre occasioni per tornare a Napoli, sperando di trovare sempre porte aperte". Così, col consueto garbo e l'innegabile stile, Marek Hamsik ha cortesemente declinato la prima offerta di Aurelio De Laurentiis di rientrare in azzurro da dirigente, colmano un ventennale vuoto nell'organigramma del club. Una risposta che ha sorpreso molti tifosi, che speravano di rivedere 'Marekiaro' a Napoli da protagonista e da fulcro del grande progetto di rilancio dopo una stagione negativa. Hamsik, però, non se l'è sentita di dire subito sì. Sa che De Laurentiis tornerà alla carica, sa anche che Calzona ha spinto fortemente per averlo. Ma proprio Calzona è il nodo della questione. Hamsik sa benissimo che il futuro del Ct della Slovacchia in azzurro è legato ai risultati e alle prospettive aperte da questi tre mesi. Dovesse andar bene, otterrebbe la riconferma. Dovesse andar male, sarebbe salutato con affetto a vantaggio di un allenatore full time, con cui ripartire da zero per la prossima stagione. Hamsik, che ha appena smesso da calciatore professionista, vorrebbe ripartire nel Napoli con un progetto a lunga scadenza. Farlo solo per tre mesi, con la prospettiva di poter salutare a fine maggio, sarebbe sconveniente per un mito come lui e probabilmente lo "brucerebbe" anche in ottica futura. Ecco perché 'Marekiaro' ha nicchiato. Magari se a giugno Calzona fosse confermato con un biennale, allora le carte in tavola cambierebbero.